Libri e crisi: cosa fare se non si possono acquistare

La crisi colpisce tutti. E non ha fatto mistero di aver messo a dura prova anche il comparto editoriale. Non solo nelle sue strutture, ma soprattutto per ciò che riguarda il lettore  che mai come ora, specialmente se di classe media, non ha la possibilità di scialacquare in cultura. Ancor meno potrà farlo dopo, con l’introduzione della legge Levi: come si può ovviare al problema?

A meno che non si riesca, grazie a particolari congiunture che hanno quasi dell’epico a usufruire di maxisconti presso librerie o discount, nella maggior parte dei casi si dovrà tornare ad avere a che fare con la propria libreria e con i volumi presenti al suo interno. Se si ha necessità e voglia di leggere sarà bene passare sulle proprie convinzioni, tornando a rileggere anche quei libri acquistati che in un primo momento non avevano attirato particolarmente la nostra attenzione ed il nostro consenso.

Non vi sto consigliando di buttarvi a capofitto in storie che detestate. Vi consiglio di iniziare dai libri di vostro maggiore gradimento. Rileggere storie a voi care, emozionarvi nuovamente con i personaggi da voi amati, è un ottimo inizio ed un gradevole allenamento per poi attaccare, sebbene con una normale diffidenza, quei volumi che non si sono piaciuti.

Affrontateli tentando di tenere a freno i vostri pregiudizi, leggendoli lentamente e tentando di capire se la vostra contrarietà è più legata ad una questione di intreccio o di tipologia di scrittura. Se la risposta è quest’ultima, evitate di farvi venire il mal di testa e rivendetevi o regalate quel libro: non vale la pena di sprecare forze nella rilettura di qualcosa che vi ha “fatto male” fin dal principio.

Discorso ben diverso al contrario, se è stata la storia a non emozionarvi. Rileggere con calma i libri in questione potrebbe regalarvi piacevoli soprese, e darvi modo di non soffrire questo momentaneo momento di difficoltà.

 

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