Libri, prezzi degli ebook pari a quelli dei cartacei?

Negli ultimi tempi quando parliamo di acquisti di libri e di ebook, uno dei tasti dolenti è senza dubbio quello del prezzo. E non solo per via della legge Levi che dal 1 settembre porterà ad un taglio netto degli sconti che consentivano alla maggior parte delle persone di acquistare libri in libertà, ma soprattutto perché basta collegarsi ad un qualsiasi store per notare che i libri digitali, nella maggior parte dei casi, costano quanto un libro tradizionale.

Verrebbe da commentare: “e poi si chiedono perché l’ ebook non tira ed il mercato è in difficoltà”? Non pensano le case editrici, in prima linea per contenere gli sconti sui propri volumi, che un consumatore  piuttosto che pagare lo stesso prezzo di un libro cartaceo su un  libro digitale, dato il costo non indifferente ancora dei dispositivi e-reader, sceglierà tutto tranne che il  libro elettronico?

Eppure, questa dovrebbe essere la prima riflessione che ogni editore dovrebbe fare. In un tempo di crisi, dove le persone spesso e volentieri piuttosto che comprare un libro sono costrette a rileggere la propria biblioteca più e più volte, come ci si può aspettare che  acquistino un ebook piuttosto che un libro tradizionale, decisamente più a portata di mano?

Purtroppo come in tutti i mercati, anche in  quello letterario (come è giusto in parte che sia) si pensa più al riscontro economico che all’eventuale necessità del compratore di risparmiare. È pur vero però che se il lettore non ha i fondi o non li ha sufficienti per acquistare una determinata tipologia di prodotto, sarà comunque portato ad affossare quella stessa tipologia. Con una notevole perdita per il mercato.

Ed è necessario sottolineare in questo caso  il fatto che il file epub non è soltanto una mera trasposizione o fotocopia del testo cartaceo sul supporto digitale. Un grande cartello composto da case editrici come Apple, HarperCollins (e molti altri), di certo non aiuta con il suo comportamento a far crescere il mercato.