Tra le opere di Stephen King, Rose Madder rientra senza dubbio tra quelle che ho amato di più. Non solo perché ad essere protagonista è una donna reale, semplice, e prigioniera di problemi più grandi di lei e quindi in grado di scatenare immediatamente compassione partecipazione, ma perché questo volume è caratterizzato da un particolare ritmo di narrazione che l’accompagna dalla prima all’ultima pagina. Senza alcuna interruzione.
Recensioni
Recensioni letterarie di libri ed ebook di ogni genere.
CipriaVaniglia: un erotic noir tutto al femminile
Non sapevo che esistessero romanzi erotic-noir né che ci fossero premi dedicati al genere erotico, come l’Eroxè Context, vinto nel 2011 proprio da CipriaVaniglia. Le due autrici le ho conosciute in circostanze diverse, la prima, Maria Silvia Avanzato, come autrice di una chick lit all’italiana; la seconda, Gaia Conventi, come referente di Gumwriters.
Non sapevo cosa aspettarmi da questo romanzo scritto a quattro mani e devo ammettere, che pur avendo già apprezzato molto la verve e lo stile delle due autrici, temevo di ritrovarmi di fronte ad una storia scontata e al femminile, nel senso peggiore che si possa attrbuire a questa espressione.
Invece, sorpresa, il romanzo è godibilissimo e per vari motivi. Primo in assoluto: è scritto bene. Una qualità oggi rara, almeno secondo me. Leggo molti libri interessanti e passabili; storie redatte con un linguaggio scorrevole e accessibile, ma niente di più. Qui invece trovo inventiva, un’ottima padronanza della lingua italiana e della tecnica narrativa.
La sessantenne e il giovane, recensione
Vi avevo segnalato tempo fa un curioso romanzo, dal titolo La sessantenne e il giovane, edito da Nikita. Incuriosita dal catalogo dell’editore, mi ero però lanciata nella lettura di Relazioni Morbose, che affrontava l’amore da tutt’altro punto di vista e soltanto in questi giorni mi sono decisa a riprendere in mano la storia di Anna.
Anna ha sessant’anni, è una poetessa. Di fronte a lei c’è un giovane scrittore. Giovane nel senso che ha venticinque anni meno di lei, ma siamo comunque in presenza di un uomo di trentacinque anni. Che la ascolta narrare la propria storia, senza mai essere interromperla o distogliere lo sguardo. Anna, come un fiume in piena, ripercorre la sua giovinezza, la sua amicizia con Terry, il suo amore per Nino e il proprio percorso di artista, senza timore di annoiarlo.
Tra i due, sappiatelo, non accadrà niente. Non c’è un finale all’americana, in cui i protagonisti all’improvviso, colti da passione, superano la barriera dell’età e si perdono nell’attrazione reciproca. Tuttavia, leggendo, non riesco neanche a pensare che questo giovane uomo sia un semplice escamotage narrativo, un modo per renderci meno pesanti le memorie della protagonista.
Fino all’ultimo respiro di Rade Šerbedžija
Ben presto, per il popolo dei giovanissimi, Rade Šerbedžija non sarà altri se non Gregorovich, il produttore di bacchette che compare nell’ultimo film di Harry Potter. Un bene, secondo me, perché diverrà familiare anche per loro il volto di uno dei migliori attori teatrali e cinematografici degli ultimi anni. Noi italiani lo abbiamo conosciuto soprattutto per Prima della pioggia, Ilaria Alpi-Il più crudele dei giorni e Eyes Wide Shut.
Rade Šerbedžija è però anche poeta e scrittore e devo ammettere, non avendo mai fatto ricerche particolari su di lui, che non lo sapevo. Ho aperto perciò con molta curiosità la sua autobiografia, pubblicata dall’interessantissima casa editrice Zandonai.
Fino all’ultimo respiro è un libro molto articolato e complesso (non complicato). Šerbedžija sembra aver vissuto molte vite e in molti mondi. In effetti ha viaggiato in Europa, America, Australia. Ha recitato a teatro, a cinema, in serie televisive. Tra i suoi più cari amici, per dirne una, c’è Vanessa Redgrave e ha conosciuto l’irascibile Kubrick quando girò con lui Eyes Wide Shut.
Naturalmente, ha vissuto la guerra dell’ex Jugoslavia. Lui, di origine serba, che non si è mai sentito altro se non jugoslavo si è ritrovato straniero in patria, frainteso e allo stesso tempo calunniato dalle due fazioni, minacciato di morte e osannato. Le pagine in cui racconta il conflitto sono davvero dolorose e coinvolgenti. Ci costringono a ripensare a quegli avvenimenti in modo personale e non da spettatori del telegiornale.
Uccelli di Rovo, di Coleen McCullough: recensione
Se esiste una storia d’amore bella, tormentata ed emozionante è sicuramente quella di Uccelli di Rovo, romanzo di Coleen McCullough del quale tutti ricorderete lo sceneggiato televisivo con Richard Chamberlein, sicuramente il sacerdote più sexy mai potuto uscire dalla mente di una scrittrice. E sebbene la sottoscritta sostenga che non vi è storia d’amore più bella di quella raccontata in Jane Eyre, questa si staglia al secondo posto e non molto lontana.
It, di Stephen King: recensione
Affrontare la recensione di un libro di Stephen King come “IT” non è cosa da poco. Parliamo infatti forse del libro più amato in assoluto dello scrittore. Ma non solo: forse del più complesso e sicuramente di uno dei più lunghi, data una lunghezza media, a seconda delle edizioni, di almeno 1100 pagine. E non parliamo di un tomo enciclopedico, parliamo di un romanzo: fattore questo che rende il libro più o meno digeribile seconda della tipologia di lettore.
I neoplatonici di Luigi Settembrini
Luigi Settembrini (1813-1876) scrisse questo racconto erotico mentre scontava una condanna all’ergastolo in quanto repubblicano.
Il tema non era certo dei più facili e Settembrini decise di presentarsi come traduttore de I neoplatonici e non come suo autore. L’attribuì ad un certo Aristeo di Megarae e gli avrebbero creduto senza problemi in quanto Settembrini era un noto filologo.
Quando molto tempo dopo venne ritrovato lo scritto, lo studioso crociano che lo rinvenne pensò bene di occultarlo con l’approvazione di Croce stesso (trovate tutte le informazioni nella scheda della Sellerio). Perché tanta agitazione intorno ad un romanzo erotico?
L’isola di Arturo di Elsa Morante
Credo che anche Giovanni De Feo, che ha scritto L’Isola dei Liombruni sia debitore, come molti altri scrittori, a L’isola di Arturo di Elsa Morante.
Non si tratta certamente di un romanzo facile e ci sono voluti anni prima che mi decidessi a leggerlo. Volendo dividere i libri in leggeri e pesanti, certamente L’isola di Arturo rientra tra quelli pesanti. La prosa della Morante richiede infatti tempo, silenzio, capacità di concentrazione. I ritmi, in un certo senso, sono quelli propri della vita su di un’isola.
Emily e le altre di Gabriella Sica
Magari Emily Dickinson non vi è mai piaciuta. Vi piacerà però questo appassionato saggio di Gabriella Sica, che involontariamente mi ritrovo fra le mani (me lo ha prestato un amico). Il tono con cui è scritto supera la venerazione, per addentrarsi nei sentieri dell’amore vero e proprio.
La Sica riprende e ritraduce 56 poesie della Dickinson, come omaggio ai 56 anni vissuti dalla poetessa (Amherst 1830-1886). Ci spiega come sono nate, chi le ha generate. Le sue note biografiche sono davvero trascinanti e ve lo dice una che, pur colpita da questo genere di lirica, non ne è mai rimasta pienamente coinvolta.
Che la Sica sia innamorata di Emily Dickinson è evidente. Non è strano d’altronde, almeno per noi lettrici, ritrovarci completamente “dipendenti” da quelle autrici o da quegli autori che hanno saputo raccontare e intuire i movimenti dello spirito.
L’11 settembre di Eddy il ribelle, di Eraldo Affinati
Due giovani alieni si ritrovano sulla terra proprio l’11 settembre. Cosa vedranno? Che penseranno?
Eraldo Affinati, scrittore e uomo eclettico, fondatore della scuola Penny Wirton, per insegnare gratuitamente l’italiano agli stranieri, ci regala un romanzo curioso e decisamente utile.
Curioso, perché la storia, decisamente molto articolata, vira inaspettatamente verso la fantascienza. Utile, perché molti adulti si sono chiesti come avrebbero spiegato un giorno ai propri figli e ai propri studenti quello che accadde l’11 settembre.
Sono passati dieci anni, ma sembra ieri e nessuno di noi ha mai scordato le immagini, i commenti, le sensazioni, l’apparente insensatezza di quella giornata.
Rabbia, paura, sorpresa, fascinazione (sì, perché abbiamo continuato a guardare e riguardare quelle immagini come se si trattasse di un grandioso spettacolo) e tanti pensieri inesprimibili.