L’isola di Arturo di Elsa Morante

Credo che anche Giovanni De Feo, che ha scritto L’Isola dei Liombruni sia debitore, come molti altri scrittori, a L’isola di Arturo di Elsa Morante.

Non si tratta certamente di un romanzo facile e ci sono voluti anni prima che mi decidessi a leggerlo. Volendo dividere i libri in leggeri e pesanti, certamente L’isola di Arturo rientra tra quelli pesanti. La prosa della Morante richiede infatti tempo, silenzio, capacità di concentrazione. I ritmi, in un certo senso, sono quelli propri della vita su di un’isola.

O se non altro di come noi immaginiamo che sia la vita di un’isola. Suoni, eco, profumi, ombre inquietanti, ma anche sole, mare, attesa, speranza.

E’ il 1938 e Arturo si muove in un mondo irreale. Un mondo raccontato da un padre che torna sporadicamente a trovarlo, dalle persone che si prendono cura di lui sin dall’infanzia in quanto orfano di madre, dai libri su cui progetta le sue future imprese.

Arturo ha sognato, immaginato, aspettato e progettato mille volte il giorno in cui suo padre Wilhelm, che vive una vita apparentemente avventurosa, tornerà a prenderlo e a portarlo via con lui, lontano da Procida.

Sarà invece la guerra il suo nuovo orizzonte, dopo che la realtà avrà preso il sopravvento mostrandogli un padre inconcludente, che non andava mai oltre Napoli, che probabilmente non era un conquistatore di donne (il tema dell’omosessualità è trattato con levità).

Dopo che il suo primo amore naufragherà nel nulla e la prima donna con cui sperimenta la sessualità non si legherà solo a lui, ma anche ad altri uomini. Il salto che porta Arturo dall’infanzia all’età adulta è un salto crudele, che lo porterà in piena seconda guerra mondiale.

A noi lettori, però, non sarà dato di seguirlo. Noi lettori resteremo per sempre su quell’isola, che negli anni ritornerà nella nostra memoria, come se appartenesse realmente ai nostri ricordi d’infanzia.

Una curiosità: in un’intervista al Corriere della Sera, Elsa Morante raccontò delle motivazioni all’origine del romanzo.

La sola ragione che ho avuta (di cui fossi consapevole) nel mettermi a raccontare la vita di Arturo, è stata (non rida) il mio antico e inguaribile desiderio di essere un ragazzo.

(Elsa Morante, citato in Corriere della sera, 7 febbraio 2010)

Autore: Elsa Morante
Titolo: L’isola di Arturo
Editore: Einaudi
Anno: 2005
Pagine: pp. XVIII – 398
Prezzo: € 12,00
ISBN 9788806175047

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