L’invenzione del balcone: Gene Gnocchi torna in libreria

E’ arrivato il momento del ritorno in libreria per Gene Gnocchi che in questi giorni torna nel panorama letterario con “L’invenzione del balcone”, il suo terzo libro. Il comico è ben conosciuto dal pubblico: irriverente, sfacciato, con quella comicità particolare a metà tra il serio ed il faceto, quella tagliente ed importante ironia che lo rende unico. E che nel libro non manca.

Chi ha avuto modo di leggerlo in anteprima ha confermato che all’interno di questa nuova fatica letteraria Gene non si risparmia né risparmia qualcosa o qualcuno.  Si tratta di un lavoro di dissacrazione del mondo attuale, delle sue contraddizioni, dei suoi strani personaggi. Ma non direttamente come si farebbe con un normale libro di satira, ma attraverso un romanzo vero e proprio, una sorta di parodia il cui protagonista è un venditore ambulante di siero antivipera, tale Camillo Valbusa.

Attraverso questo personaggio lo scrittore riesce a mescolare continuamente le carte in tavola, facendolo comportare in maniera diversa a seconda del contesto nel quale si trova. Il tutto è strutturato secondo una struttura a diario, una volta furbo, una volta colto, come già spiegato a seconda delle condizioni nelle quale si trova a vivere.

La cosa più divertente ed assurda è però Gene Gnocchi stesso, dato per morto in una nota (editoriale) che letteralmente divide in due il libro, e che innesca tutta una riflessione delirante sulle penali relative agli impegni editoriali non rispettati a causa del decesso improvviso. Ecco quindi che al romanzo (forzatamente incompiuto) si aggiungono tutta una serie di battute, parodie, ironie facili ed attacchi gioiosamente gratuiti esternati sotto forma di battute, che colpiscono qua e là tutto il mondo “vip” a partire dai politici, passano per il papa ed altri artisti.

Arrivando a stuzzicare anche il defunto Benedetto Croce. Un libro da acquistare, senza dubbio. Almeno per farsi due risate.

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