Errori di battitura nei libri: problema frequente e triste

Era da un po’ di tempo che pensavo di fare un post in materia di errori nella stampa: presa da novità ben più interessanti ho lasciato perdere, fino ad ora, quando per svago, ho ricominciato a leggere Breaking Dawn di Stephenie Meyer. E mi sono messa a riflettere sul fatto che, sebbene  ad una prima lettura emozionata dettata dalla voglia di conoscere la storia non me ne sia accorta, nella edizione italiana non manchino errori di battitura.

E in quel momento mi sono chiesta: ma in questo caso il correttore di bozze, ha riguardato il lavoro? O ancor più a fondo: ma qualcuno,  magari un software, ricontrolla la battitura del libro prima della sua stampa? Spesso e volentieri il nostro cervello sopperisce al problema correggendo mentalmente ciò che ci apprestiamo a leggere. Un po’come quando al posto di alcune lettere usiamo dei numeri e riusciamo a leggere comunque. Esempio: se scrivo “V4L3NT1N4” riuscite a leggere il mio nome? Scommetto che la risposta è affermativa.

Quindi è normale che ad una prima lettura spesso tali errori passino davanti ai nostri occhi senza essere registrati. Questo però non giustifica quella che sembra essere appieno una mancanza di professionalità da parte di chi dovrebbe offrire all’eventuale cliente un prodotto strutturato in maniera adeguata rispetto al prezzo di copertina.

Ora, lungi da noi lanciare l’anatema sui correttori di bozze ed i loro colleghi, ma quando una casa editrice prende l’impegno della pubblicazione di un libro, soprattutto quando si tratta di autori contemporanei e quindi in esclusiva, una certa dose di attenzione non guasta affatto. Soprattutto perché un lettore affamato quale io sono si rende conto purtroppo, che tali errori li riscontra in edizioni anche decisamente costose. Insomma, non si può accusare la Newton Compton di vendere sottoprezzo i libri…anche perché in quel caso, magari la carta non sarà di prima scelta, ma in trent’anni di vita non mi sono mai trovata  davanti ad un errore di qualsiasi tipo.

Lascia un commento