La Torre Nera: La Torre Nera – Parte Prima

Con il settimo ed ultimo capitolo della saga, “La torre nera”, Stephen King raggiunge l’apoteosi della sua carriera. Inutile negarlo, la maggior parte dei suoi lettori potranno confermarlo: dopo di essa non sono state molte le storie dello scrittore che hanno emozionato. Non che la sua vena si sia esaurita, semplicemente quando si raggiunge il punto più alto, non si può sperare di superarlo.

Questo volume rappresenta la conclusione ed il perché di più di trent’anni di scrittura dell’artista ed è impossibile non notare come alla fine lo stesso King si riveda nel suo eroe più controverso. La recensione necessita di una arbitraria suddivisione in due parti, al fine di essere il più possibili esaurienti.

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Raymond Carver, fu vero minimalismo?

Raymond Carver è morto a soli cinquantanni e tuttavia ha fatto in tempo a diventare uno dei maggiori narratori americani del novecento.

Poco prima di morire, nel 1988, ha curato lui stesso l’antologia Da dove sto chiamando che vedete nella foto di apertura, edita da Minimum Fax nel 2003 e da Einaudi nel 2010.

E’ stata la scrittrice Tess Gallagher, sposata da Carver due mesi prima della morte e da lui nominata esecutrice testamentaria, a rivelare al mondo intero che Carver non poteva essere l’iniziatore del minimalismo americano in quanto lui stesso non era affatto minimalista, ma costretto a ridurre all’osso i suoi racconti dal suo editor Gordon Lish.

La raccolta di racconti che regalò a Carver la sua fama, ovvero Di cosa parliamo quando parliamo d’amore, sembra sia stata rieditata da Lish, senza che Carver potesse farci niente. Ridotta di più del cinquanta per cento e fortemente rimaneggiata, venne poi riproposta dallo scrittore in versione integrale prima della sua morte.

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Il rasoio di Occam di Massimo Smith

A parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire.

Questo è il principio con cui Guglielmo di Occam, filosofo inglese del quattordicesimo secolo, ha illuminato anche il pensiero scientifico moderno. Solo che in Il rasoio di Occam di Massimo Smith, autore napoletano classe 1964, le cose non vanno apparentemente in questo modo.

Nel romanzo, edito da Fanucci, le vicende in cui si imbatte Francesca, giornalista napoletana, sono complesse e difficili da interpretare. Testimone oculare dell’omicidio di un bambino, Francesca ne parla con toni accesi nel blog del giornale. Presa dalla rabbia, racconta nei dettagli come si vendicherebbe di chi ha causato la morte del piccolo.

La notte stessa due persone vengono uccise con le modalità da lei descritte. Sospettata e condotta in commissariato, Francesca si ritroverà non solo a dover difendere la propria innocenza, ma anche il suo rapporto di coppia che, man mano che le indagini proseguono, crolla sotto il peso della tensione.

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Racconti di vento e di mare, per gli appassionati di Conrad e non solo

Racconti di vento e di mare, a cura di Giorgio Bertone, è una godibilissima raccolta di racconti che hanno come tema, appunto, il mare, i pirati, i fari, le nuove rotte, i naufragi e via dicendo.

La raccolta è sorprendente perché oltre al classico e amatissimo Joseph Conrad, che tutti ci aspettiamo di trovare, ci sono autori che abitualmente non associamo a questo tipo di narrazione, altri di cui neanche sospetteremmo un tentativo di narrazione marinaresca.

Per citarne solo alcuni: Carver, Camus, Kafka, Dahl, Doyle Gauguin. Tra gli italiani, alcuni scrittori che rientrano nei capitoli dedicati ai racconti di chi non ha mai visto il mare: Montale, Pavese, Sartori, De Amicis. Il più divertente?

A mio parere è il racconto del poeta livornese Giorgio Caproni (1912-1990) intitolato Messaggi dal faro. Si tratta di tre irriverenti paginette che raccontano di un faro nell’oceano che ha come guardiani dei frati di clausura. Tra costoro e i marinai si accende una piccola battaglia a colpi di codice Morse. Chi l’avrà vinta e come non ve lo svelo. Vi assicuro però che la storia vi divertirà moltissimo.

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La Torre Nera: La canzone di Susannah

La canzone di Susannah” è il quinto e penultimo capitolo della saga di Stephen King, “La Torre nera“. Si tratta di un volume controverso, differente rispetto tutti gli altri della stessa serie. In questo caso le differenze non vanno rilevate a livello stilistico, ma quanto in quello narrativo.

Si tratta del libro con meno mordente rispetto agli altri, ma rappresenta un volume chiave se si intende capire la storia in tutto per tutto.

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La vita accanto di Mariapia Veladiano

Qualche volta bisogna stare attenti anche a chi ci vuol bene.

La vita accanto di Mariapia Veladiano, edito da Einaudi è un romanzo che passerà velocemente di mano in mano. A prescindere, infatti dalla storia che racconta, questo libro richiama alla memoria di ognuno di noi quel senso di costrizione e di inadeguatezza paralizzante che molte volte ci ha fatto vivere una vita non nostra.

La protagonista di La vita accanto si ritrova rovinata non tanto dalla sua bruttezza quanto dalla reazione della madre al suo aspetto. Una madre anaffettiva e lontana, prigioniera delle sue aspettative e delle sue paure, incapace di superarle e superarsi per andare incontro a sua figlia.

Il padre di Rebecca tollera la figlia, che viene degnata d’attenzione solo dalla zia Erminia, una pianista solare, bella, libera che comprende che la musica sarà la salvezza di quella bambina cresciuta di notte, tenuta lontana dagli occhi del mondo.

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La Torre Nera: I Lupi del Calla

I lupi della calla” è il quinto episodio della saga di Stephen KingLa torre nera”. È il primo dei tre libri che compongono la conclusione dell’intera storia. Ed è facile notare come al suo interno la narrazione differisca notevolmente rispetto ai quattro volumi precedenti.

Il fatto che Stephen King abbia ripreso in mano l’intera saga dopo una lunga pausa è evidente. Sia, come già detto,  nello stile sia nella forza con la quale la storia personale dei protagonisti e la loro caratterizzazione viene evidenziata attraverso continui rimandi ad altri libri dello stesso autore.

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Il Signore degli Anelli: le locations dell’opera e il tour guidato

E’ stata una delle saghe più amate, apprezzatissima non solo sulla poltrona di casa, in versione letteraria, ma anche sulla poltroncina rossa delle sale cinematografighe.
Il Signore degli Anelli, sviluppata sul grande schermo da Peter Jackson, è nata dalla penna di Tolkien e dai meravigliosi panorami della Nuova Zelanda, un luogo magico dagli scenari mozzafiato.

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Benjiamin Anastas, Diario di un inconcludente

Benjamin Anastas, stando a quanto leggo sul sito della Neri Pozza, si è trasferito da New York in Italia. Mi viene da pensare che, trattandosi dell’autore del Diario di un inconcludente, non poteva che fare questa scelta: da noi l’essere uno che non porta a termine mai nessun progetto e che non si percepisce in alcun modo fallito per questo non è un problema. L’efficienza, nel bene e nel male, non è una delle nostre caratteristiche principali, se non altro nell’immaginario collettivo tanto nostro quanto dei turisti e degli estimatori dell’Europa.

Passiamo al romanzo. Diario di un inconcludente racconta la storia di William che viene al mondo insieme ad un fratello omozigote, ma con un destino, un carattere ed un sistema immunitario diametralmente opposto al suo.

Mentre William passerà buona parte della sua infanzia a letto o rendendo comunque niente in qualsiasi attività praticata, suo fratello Clive mieterà un successo dopo l’altro e non è che crescendo, passando l’adolescenza e avviandosi verso la maturità le cose migliorino.

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La Torre Nera: La Sfera del Buio

La Sfera del buio” è l’ultimo volume (il quarto dell’intera saga, n.d.r.) di quella che potrebbe essere definita la prima parte dell’opera epica di Stephen King, La Torre nera. Si tratta di un blocco, di un confine che è facilmente intuibile se si prosegue con la lettura dei volumi rimasti.

E non solo per via della  grande pausa che lo scrittore ha preso prima di scrivere il quinto volume. Si tratta di una differenza sostanziale riscontrabile nella narrazione stessa. Qui il tomo perde l’aura di mistero che  permea i tre volumi precedenti trasportando il lettore in una delle storie d’amore più belle mai scritte da King.

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