Il diario di Bridget Jones, di Helen Fielding

Il diario di Bridget Jones non è solo una fortunata trasposizione cinematografica aventi per protagonisti i premi oscar Rene Zellweger e Colin Firth, ma soprattutto e prima di qualsiasi altra cosa un romanzo composto sotto forma di diario, piacevole da leggere e dalla trama semplice ma interessante.

Helen Fielding, scrittrice e giornalista inglese, riesce a coinvolgere il lettore puntando su due semplici fattori: uno stile veloce ed accattivante e, soprattutto per ciò che riguarda le donne,  il parlare della realtà dei fatti.

Questo perché tutte le donne almeno una volta sono state scontente del loro aspetto fisico, hanno lottato con il peso e con un uomo che a loro piaceva da morire. E le interminabili festività con i parenti?

Tutto, come tradizione vuole inizia il primo dell’anno, nel corso del consueto buffet  a base di tacchino al curry che la madre di Brigdet e la sua amica Una organizzano ogni anno. Come sempre non manca lo zio palpeggiatore, e la fatidica domanda: ma non hai nessuno? Quando ti sposi? Decisamente non il massimo per una zitella come Bridget, reduce da uno dei capodanni più alcolici della sua  vita.

Non solo, i tentativi di sistemarla della madre questo anno puntano su Mark Darcy, avvocato dallo scarso senso dell’umorismo. Sebbene l’uomo meriti, Bridget ha una passione inconfessata per Daniel Cleaver, suo capo e uno tra i più perfidi “bastardi” d’Inghilterra.   E sarà su di lui e su una perdita di peso costante in compagnia dei suoi amici più fidati che Bridget punterà, analizzando, inventando e soprattutto segnando le calorie assunte nel corso della propria giornata.

Bridget riuscirà, grazie alla sua ironica e d ingenua arte seduttiva a conquistare Daniel, che non sarà in grado però di diventare l’uomo che Bridget desidera. Ed è proprio in quel momento, quando tutto sembra andare a rotoli, che Mark Darcy, con dolcezza e semplicità si ritaglia un  posto nel cuore di Bridget, dandole una certa stabilità.

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