Patrimonio di Philip Roth: come uccidere il proprio padre

Philip Roth, vincitore nel 1997 del Premio Pulitzer per Pastorale Americana, è uno degli scrittori contemporanei più amato e più detestato. Io per prima, devo ammetterlo, non riesco a reggere alcuni suoi personaggi e certe descrizioni della loro vita.

Perciò quando mi hanno regalato Patrimonio, edito da Einaudi e considerato dalla critica un Roth minore, l’ho accolto con diffidenza e dopo qualche pagina, esercitando il diritto di non finire un libro, l’ho abbandonato sul comodino.

Qualche tempo dopo l’ho ripreso e mi sono imbattuta in una descrizione molto forte e incisiva dei rapporti tra padre e figlio. Ci sono dunque alcuni romanzi che dobbiamo concederci il diritto di rileggere quando siamo pronti ad affrontarli e ad accettarli oltre che a comprenderli. Leggere Proust a diciotto anni, per esempio, può aiutarci a familiarizzare con un livello di lettura e scrittura, ma leggerlo a quaranta e poi a cinquanta fa sicuramente tutt’altro effetto.

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La Torre nera: Terre Desolate

Il terzo episodio de La Torre nera, “Terre desolate“, incomincia diverse settimane, mesi dopo la chiusura del precedente romanzo. Roland sta pian piano guarendo, Eddie e Susannah sono ormai una coppia affiatata che non può fare a meno l’uno dell’altra. Ma c’è qualcosa che non va: Roland uccidendo colui che menomò Susannah, eliminò anche la causa di morte di Jake, non potendo sopportare che il ragazzo oltre che la morte per mano sua a favore dell’uomo nero subisse l’ennesimo dolore.

Tutto ciò porta uno stravolgimento dello spazio-tempo, sia per l’ultimo cavaliere che per il bambino. Entrambi sono costretti a combattere costantemente con delle voci nella testa che  riportano alla loro mente i ricordi di entrambi relativi al periodo che hanno vissuto insieme nel mondo del pistolero.

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La Torre Nera II: La chiamata dei Tre

Alla fine del primo capitolo della saga della Torre nera, avevamo lasciato Roland di Gilead da solo su una spiaggia dopo aver parlato con l’uomo in nero, finalmente raggiunto dopo aver sacrificato Jake, per una verità scomoda e una previsione sul futuro.

Ora in “La Chiamata dei Tre”, il pistolero si risveglia scosso, ma sfortunatamente per lui non abbastanza velocemente: è infatti costretto a combattere contro aragoste giganti da una lotta impari, lo lasciano senza due dita della mano destra e con un piede menomato.

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La Torre Nera: L’Ultimo Cavaliere

“L’uomo nero fuggì nel deserto, ed il pistolero lo seguì”. E’ questo l’incipit de “L’ultimo cavaliere”, primo libro dei 7 componenti la saga de “La Torre Nera”, opera epica di Stephen King.  Si tratta di un opera epica, ispirata principalmente alla poesia di Robert Browning “Childe Roland alla Torre nera giunse”.

Una serie che raccoglie in sé quasi tutte le opere dello scrittore, dando loro un contesto e dal quale trae in maniera diretta vere e proprie citazioni. L’ultimo cavaliere esce per la prima volta nel 1982, come romanzo breve: in seguito nel 2003, Stephen King lo completerà e lo ridarà alla stampa, in concomitanza con gli ultimi 3 volumi della saga, completati e pubblicati dopo il grave incidente che gli è quasi costato la vita.

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Bernardo Bertolucci: “Io e te di Ammaniti sarà un film in 3D”

Erano in molti ad aspettarselo, ma adesso è arrivata la conferma: Io e te, il romanzo di Niccolò Ammaniti, diventerà un film. Dietro la macchina da presa ci sarà Bernardo Bertolucci, che torna finalmente a lavorare per il grande schermo dopo sette anni dall’uscita del suo The Dreamers.

“Con Niccolò Ammaniti, stiamo lavorando alla sceneggiatura insieme a Umberto Contarello che è una voce nuova tra noi due. Appena ho letto il libro, ho subito deciso di farne un film”, così il regista annuncia la volontà di una trasposizione cinematografica del racconto che ha venduto più di 500 mila copie e che ha scalato le classifiche di libri in pochi giorni dalla pubblicazione.

Ma non è tutto, perché il film sarà realizzato secondo le tecniche tridimensionali che hanno tanto successo in America e che ormai stanno prendendo piede anche nel nostro paese: “C’è una cosa che mi affascina molto” – continua Bertolucci –  “e che sto sperimentando per il nuovo film: ho pensato di girarlo in 3D. E’ un film molto piccolo, che si svolge quasi tutto in una cantina, e ho pensato che proprio il 3D mi darà qualcosa in più, la possibilità di andare così a fondo nella scenografia, nell’ombra e nel mistero di una cantina, come si va a fondo anche con i personaggi. Insomma del 3D mi piace molto come i corpi e i volti vengono fuori”.

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I diritti del lettore di Pennac. Nono, il diritto di leggere a voce alta

Durante le famigerate ore di italiano, famigerate a causa della nostra professoressa, speravo sempre che chiedesse a me di leggere i brani che avremmo analizzato durante la sua lezione. Leggere a voce alta e contemporaneamente comprendere bene un testo non è sempre facile, però è elettrizzante.

All’università ho letto praticamente tutto l’Otello a voce alta, camminando per la casa e declamando il testo in lingua originale. I personaggi prendevano forma, così come le emozioni. Non era tutto nella mia testa: la rabbia di Otello e lo strazio di Desdemona avevano un corpo e si muovevano da una stanza all’altra come fantasmi appena evocati.

I reading, ovvero ascoltare direttamente dall’autore i suoi versi o un brano del suo ultimo romanzo sono davvero emozionanti. Se poi chi legge ha anche una buona dizione e una buona pronuncia è come se ti facessero un massaggio al cervello. Dite che sto esagerando?

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I diritti del lettore di Pennac. Ottavo, il diritto di spizzicare

Il diritto di spizzicare l’ho sempre fatto mio insieme al diritto di leggere ovunque. Quando ero bambina, passavo ore intere, non scherzo, a spulciare la libreria dei miei che si avvicinava, tra libri e fumetti, al migliaio di volumi.

Ancora adesso, sia in libreria che in biblioteca, per non parlare dei libri che ho a casa, ho l’abitudine di aprire i romanzi a caso, dare una sbirciatina, leggere qualche pagina e poi rimetterli lì. Ci sono volumi di cui credo di aver letto le prime tre pagine decine di volte, senza andare mai avanti.

Non sono ancora arrivata alla paranoia di Harry del film Harry ti presento Sally, che leggeva subito l’ultima pagina nel caso fosse morto prima di finire il libro. Anche quello, in fondo, è però un diritto del lettore. Un lettore magari non troppo normale, ma pur sempre un lettore.

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In arrivo il primo libro thriller del fratello di Johnny Depp

Il 10 marzo uscirà per la Newton Compton il primo libro della serie di thriller firmata Daniel Depp. Se il nome non vi dice niente, soffermatevi sul cognome: si tratta del fratello del famoso Johnny, l’attore che fa diventare i suoi film un successo garantito.

Adesso, però, vedremo come se la caverà nel mondo della scrittura Daniel, già sceneggiatore e produttore, che ha ottenuto una nomination al Festival di Cannes per la sceneggiatura del film “Il coraggioso” (diretto da Johnny Depp).
Il suo primo romanzo è proprio “La città dei senza nome” (Newton Compton, pp. 304, 12,90 euro), che avrà come protagonista – presente anche negli altri volumi della serie – il detective David Spandau.

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