Umberto Eco su Facebook. Chi si nasconde dietro il profilo?

Da qualche giorno pare essere spuntato su Facebook l’ennesimo profilo di Umberto Eco. Informazioni ridotte al minimo: scrittore, nato il 5 gennaio 1932, vive a Milano, città natale Alessandria. Ed è fan di Saturno, la rivista che uscirà in edicola il 25 febbraio e di cui abbiamo già parlato.

Potete richiedergli l’amicizia, ma la bacheca è pubblica, quindi prima date un’occhiata. Inizialmente, erano tutti sorpresi ed entusiasti di questo nuovo acquisto sul social network: avere Eco tra i contatti, ma ti rendi conto? Il Professore è mio amico su facebook. Insomma, cose che danno soddisfazioni e aumentano l’autostima.

Ma i dubbi sulla veridicità del profilo sono del tutto legittimi. In un suo status del 16 febbraio si legge: “Vecchia domanda, ma la faccio lo stesso. Guardate Sanremo? Cosa ne pensate? Dite la vostra…Io ho dato un’occhiata. Sembrava regnare un pò di confusione e molto imbarazzo..Imbarazzo di tutto. Ovvero: come cantare quando c’è ben poco da cantare e come dire qualcosa su Berlusconi senza finire sospesi dai suoi editti”. Nulla di strano? Rileggete bene.

Ora, d’accordo che sui social network spesso ci si lascia andare ad errori e refusi, ma quel “pò” con l’accento proprio non si può associare a Umberto Eco. Non che ci volesse necessariamente la prova schiacciante che fosse un falso, però tutti quei ringraziamenti da parte degli utenti finiti nella cerchia dello scrittore, iniziavano a farmi dubitare anche delle capacità intellettive più elementari degli amanti del sito di Zuckerberg.

E nemmeno Abraham Yehoshua, che conferma l’identità del professore proprio sulla sua bacheca (“E’ vero, è il vero Umberto Eco, il mio amico Umberto. Saremo insieme a Gerusalemme alla festa del libro mercoledì 23 febbraio. Ciao caro amico”), può farmi ricredere. Sì, anche Yehoshua è su facebook.

Chi si cela dietro questi profili? Ce lo spiega Federico Mello, che su Il Fatto Quotidiano ha pubblicato un’intervista al presunto truffatore: Tommaso Debenedetti.

Per chi non lo sapesse o non lo ricordasse, Tommaso Debenedetti è (era) quel giornalista che un tempo spacciava per vere ai quotidiani interviste a grandi intellettuali. Tutte rigorosamente inventate. Nessuno aveva mai avuto incertezze riguardo tali interviste, ma – come si legge nell’articolo di Mello – “la verità venne alla luce quando, Debenedetti fece dire a Roth per Libero: “Sono deluso da Obama”. In una successiva intervista vera al Venerdì di Repubblica, Roth smentì tutto e la truffa venne a galla”.

Come è venuto a galla anche il fatto che dietro ai profili di Eco e Yehoshua ci sia proprio Debenedetti.

“Nei panni di questi due scrittori, ho chiesto l’amicizia a tutto il mondo. Ha risposto molto bene il corrispondente di Times, vari altri giornalisti del Wall Street Journal, alcuni tedeschi. Ma in realtà all’estero la cosa ha funzionato poco, gli italiani si sono appassionati molto di più. Sono stato contattato da scrittori, editorialisti importanti, intellettuali di spicco. Ci sono cascati quasi tutti”.

Una provocazione, insomma. “Voglio dimostrare che Facebook” – continua Debenedetti –  “è un mezzo bellissimo, ma anche pericoloso. Chiunque può decidere chi essere: potrei dare username e password pubblicamente e chi vuole potrebbe diventare Umberto Eco”.

Nonostante alcuni utenti avessero già capito l’imbroglio, adesso abbiamo la conferma. Ma ora che tutti lo hanno scoperto , come trascorrerà i prossimi giorni, Debenedetti? “Sono già al lavoro su dei progetti simili. Presto, online, ve ne accorgerete”.

Intanto, continuano a essere creati profili falsi di scrittori. L’ultimo? Niccolò Ammaniti. Ma il direttore di Einaudi Stile Libero, Mauro Repetti, non aspetta un minuto di più per mettervi in guardia: “Niccolò Ammaniti non ha un profilo su fb. Questo non è lui”.

Togliete subito la connessione internet a Debenedetti, grazie.

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