Social network e scrittori: favorevoli o contrari?


Alcuni li definiscono “un covo per sfigati”, altri li usano per comunicare e altri ancora li scelgono per sfogarsi e trovare un conforto: i social network sono sicuramente una tra le armi comunicative più efficaci del nostro secolo, soprattutto per tutti coloro che adorano esprimersi attraverso la scrittura e l’arte figurativa in generale.

Nonostante il loro potenziale, però, sono molti gli scrittori che dichiarano di non voler comparire sui social più famosi, una scelta etico-morale molto spesso criticata e non compresa, soprattutto in un’epoca in cui la distanza tra pubblico e privato va assottigliandosi giorno per giorno.

Ma cosa ne pensano i lettori degli scrittori schivi e allergici al mondo dei social? Chiaccherando con qualche vorace lettore, è emerso che in molti preferirebbero poter contattare il loro scrittore preferito tramite il web, un desiderio che, a detta dei diretti interessati, alimenterebbe la stima e il rispetto per quella voce narrativa tanto apprezzata e ricercata permettendo a tutti di poter dialogare con l’autore e confrontarsi con lui sull’opera letta.

Secondo i lettori, infatti, l’identikit dello scrittore perfetto dovrebbe allontanarsi dall’immagine dell’autore distaccato e solitario e avvicinarsi invece a un pubblico affamato di domande e quesiti, un desiderio che pochi scrittori sarebbero pronti a realizzare. Fortunatamente, la pensano diversamente gli scrittori appartenenti alle ultime generazioni che, essendo cresciuti a pane e hard disk, trovano spontaneo avvicinarsi alla rete e scoprire il mondo del web senza timori, paure o vergogna.

Ma mentre all’estero proliferano i Book Club on line tenuti da scrittori di buon successo, in Italia sembra ancora difficile potersi avvicinare allo scrittore tanto apprezzato e contattarlo on line sfruttando un cinguettio su Twitter o messaggio privato su Facebook. La rivoluzione è alle porte, promettono in molti, e i lettori retrò (me compresa) mostrano qualche rammarico: se i social network fossero stati inventati nel 1800 quante cose sapremmo oggi…

 

Photo Credits | bookbaby

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