Recensione di Io ti Guardo, di Irene Cao

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Perché nel momento in cui ci illudiamo, sentendo parlare la scrittrice, di avere la possibilità di trovarci davanti ad un libro migliore della media del suo genere rimaniamo delusi? Ecco, per “Io ti guardo“, di Irene Cao basterebbe dire questo per fare una recensione di un certo spessore, fattore che al libro manca.

Non voglio essere sempre la solita disfattista, ma perché storie che davvero non hanno senso vanno avanti mentre magari piccoli capolavori di letteratura erotica non fanno strada eccessiva a livello nazionale perché gestite da piccoli editori? Non so spiegarmelo davvero. Insomma, con Irene Cao e ” Io ti guardo”, mi aspettavo qualcosa di diverso da E.L. James, nonostante il titolo alquanto sospetto   Eppure sto man mano rivalutando l’originale, con tutti i suoi difetti. Ora, non ci sarà BDSM, non ci sarà Christian Grey adorabile stalker e saranno più maturi i personaggi ma santo protettore dei recensori delusi, la storia è anche peggiore. E cosa che mi dispiace ancor di più se possibile ( e meno male che questi libri me li faccio prestare, N.d.R.) è che sono rimasta delusa dall’autrice dalla quale mi aspettavo decisamente di più.

E non solo come storia, visto che l’intreccio secondo me porterebbe a strapparsi i capelli a qualsiasi trentenne con un minimo dignità personale, ma anche come stile. Insomma, con gli scorci di Venezia essenzialmente non ci facciamo nulla se poi cadiamo in una prosa un tantino scadente.  Elena, Filippo e Leonardo? Meglio promuovere quest’ultimo se non altro per la coerenza, visto che per le prestazioni sessuali avrei qualcosa da dire. Ma perché rovinarvi la lettura? Personalmente a me non è piaciuto (sebbene mi produrrò man mano nella lettura degli altri tomi, N.d.R.), ma sarei proprio curiosa di sapere cosa ne pensate. Se questa è la risposta italiana alle 50 sfumature, la prossima volta risparmiamo il fiato che è meglio.

 

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