Recensione di “Hipster Dixit: Manuale per diventare un Hipster con i baffi”, di Camilla Sernagiotto

recensione

Camilla Sernagiotto è una garanzia di buona scrittura. Su questo non ci piove e lo ripeteremo a dismisura in qualsiasi contesto ci verrà chiesto. Ma va detto in tutta onestà: con questo manuale la sua verve artistica è proprio sprecata. Forse sarò complicata io, ma avrei preferito mille volte di più un romanzo rispetto a “Hipster Dixit: Manuale per diventare un Hipster con i baffi“.

Intendiamoci, il libro scorre che è una meraviglia, ed in nemmeno due ore l’ho letto senza alcun problema di sorta. Sono rimasta però insoddisfatta. E’ come se prendessero un cantante come Darren Criss e gli facessero cantare la lista della spesa. Grande voce senza dubbio, ma anche l’orecchio vuole la sua parte. E con il manuale di Camilla Sernagiotto è un po’ lo stesso. Certo, ora so che dentro di me sono sempre stata hipster a più del 60% di me stessa pur senza volerlo essere, ma tolto questo, cosa mi rimane di questo libro? E’ più o meno la stessa sensazione di “Sesso senza via di mezzo” di Cristina Danila Formetta: tanto talento sprecato per guide. Che sono carine e scorrevoli, ma non lasciano il segno.

Detto questo, concentriamoci sui lati positivi, che ve ne sono. La prosa di Camilla è sempre un piacere da leggere: ha il dono della buona grammatica, della giusta consecutio e non salta un congiuntivo. Sono caratteristiche queste purtroppo difficili da riscontrare oggi giorno in un libro e che fanno ben sperare nei confronti di un settore nel quale il contenuto purtroppo non è più così “controllato” ed editato bene. Le battute e le parti divertenti non mancano, questo va ribadito, e l’autrice fa bene a rivelare solo alla fine quanto lei stessa sia stata/diventata hipster, ma non vogliatecene male, cari amici della Fazi, se preferiamo che la pubblichiate per romanzi come Annales. Rendono decisamente di più.

 

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