Ray Bradbury cede alla pubblicazione ebook di Farenheit 451

L’ebook può piacere o non piacere. Ma va anche sottolineato che sentimenti del genere sembrano poco coerenti se applicati ad uno scrittore piuttosto che ad un lettore. Insomma, i libri si scrivono anche per essere venduti. Ora, un paladino anti-digitale come Ray Bradbury deve cedere. E molto peso in questo ha avuto il mito attorno alla sua figura, il quale ha fatto si che potesse decidere diversamente per tanto tempo. Ma a quale condizione?

Non ci prendano per irrispettosi i fan del noto autore novantenne di fantascienza, ma forse tale “ritrosia” è dipesa più che altro dalla mentalità un po’ retrò dell’autore che viste le primavere archiviate forse ha visto le ultime novità tecnologico-editoriali come una sorta di segno apocalittico. Fatto rimane che per davvero molto tempo lo scrittore ha rifiutato con tutte le forze una ipotetica pubblicazione dei suo scritti, men che mai quello forse più conosciuto in assoluto: Fahrenheit 451.

Non è il primo autore a storcere il naso sugli ebook. Il contemporaneo caso più celebre in tal senso è forse la creatrice di Harry Potter J.K. Rowling che dopo essersi opposta a lungo ha poi deciso di fare un  exploit davvero particolare con Pottermore e tutto ciò che lo riguarda. Per ciò che concerne Bradbury  vi è stato bisogno di un incessante e soprattutto tira e molla e la conclusione del suo contratto con la sua casa editrice per convincerlo.

Tutte le offerte pretendevano l’opzione ebook nel contratto e senza tale concessione, i libri di Bradbury avrebbero smesso di essere pubblicati. Il fatto non finisce però qui: l’uomo ha infatti preteso di vendere l’ebook ad un prezzo altissimo rispetto alla controparte cartacea. Un esempio? Usato Farenheit 451 può essere acquistato addirittura per qualcosa come venti centesimi, nuovo 3 dollari. In formato digitale? 9,90 dollari.

Per quale ipotesi propendere? Demenza senile? O solamente un gran brutto caratteraccio? La più probabile è di certo quest’ultima.

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