Glenn Cooper ed il ruolo dell’ebook

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Glenn Cooper è uno scrittore apprezzato:  tre milioni di copie vendute in tutto il mondo di cui un milione e mezzo solo in Italia fanno di questo scrittore una voce alla quale dare ascolto quando parla di editoria. Cosa pensa di quello che sta accadendo nel mondo editoriale? Quale è la sua posizione sull’ebook ed il suo ruolo? Scopriamolo insieme.

La sua trilogia sull’agente dell’FBI Will Piper soprattutto nel nostro paese  lo ha reso per i fan nostrani un mito al quale dare retta a priori e l’intervista concessa a Panorama ci da modo di conoscerlo meglio. La prima cosa che si nota è che Glenn Cooper sembra tutto fuorché che uno scrittore, ma senza lasciarci ingannare dall’occhio è interessante comprendere il suo punto di vista sull’editoria del terzo millennio:

Non ho mai avuto una visione romantica del mondo editoriale. Perciò quando entro come autore in una casa editrice non nascondo che mi piace immaginarmi dall’altra parte della scrivania e quel che vedo in questo momento non mi piace per niente. Le sfide sono forti e si tratta forse del momento più duro che il libro abbia attraversato da quando Gutenberg lo ha messo alla luce.

Sull’ebook ed il suo ruolo ha delle idee ben precise, soprattutto in merito alle conseguenze che lo stesso potrà avare sul mercato:

È un’opportunità, ma anche una seria minaccia. L’avvento dell’ebook cambia non solo il modo, ma il mondo della lettura e sono molto preoccupato per questa transizione. Il libro fisico non si estinguerà, ma senz’altro verrà emarginato. Io però non rinuncerò mai al piacere di avere un vero libro in mano, seduto sulla mia poltrona, illuminato da una vera lampada dietro di me. Quella è la lettura.

Non chiude al libro digitale: lui stesso ha distribuito gratuitamente un racconto inedito in questo formato. Ma è intransigente su un punto: no all’autopubblicazione.

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