L’invasione delle tenebre di Glenn Carter, recensione

Leggere una parte di una serie non avendo letto le precedenti è contemporaneamente una bella ed una brutta cosa. E E sfogliano “L’invasione delle tenebre” di Glenn Carter ci si rende conto che nel caso specifico non è certamente stata la migliore delle idee.

invasione tenebre glenn cooper

Ed è davvero un peccato perché pur non amando particolarmente il genere, mi sono buttata sulla lettura de “L’invasione delle tenebre” di Glenn Carter conscia di due capitoli precedenti apprezzati dai lettori e in buona parte dalla critica  e del fatto che in caso mi fosse piaciuta la conclusione, recuperare non sarebbe stato un problema. Capitò in passato così con “La torre nera” di Stephen King: letto il 5 capitolo, “La canzone di Susannah“, la voglia di leggere l’intera serie ha portato ad un recupero veloce e facile.

In questo caso la trama non vale davvero lo sforzo. Ed è un peccato. Recuperare i due volumi precedenti significherebbe incavolarsi ancora di più per la conclusione di una trilogia che meritava di più. E’ questo il problema: se le cose devono essere tirate alle lunghe e gettate via, è meglio fermarsi prima. Poco importa che si sono promessi nuovi capitoli o si voglia raggiungere un numero prestabilito di pagine. Quando non si sa cosa scrivere è meglio non scrivere di nulla. John Camp ed Emily Loughty di certo meritavano di meglio.

Ecco quindi che il consiglio è questo: compratelo se avete letto i due precedenti, perché ovviamente spesso una conclusione affrettata è meglio di nessuna conclusione. Evitate in caso contrario.

 

 

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