Portici di Carta: impressioni e riflessioni

Come tanti torinesi, anche io ero presente all’evento Portici di Carta che ogni anno soddisfa la voglia di lettura e di nuovi acquisti letterari di moltissimi lettori piemontesi. Le mie impressioni, però, sono state meno positive rispetto a quelle che ho potuto leggere su molti altri blog che si occupano di letteratura e quotidiani on line…

Quest’anno ho visitato l’esposizione la domenica mattina con un budget ben preciso, una breve lista di libri da acquistare e qualche titolo da prendere in considerazione: un elenco che porto con me anche alla Fiera del Libro di Torino e che mi aiuta a non perdere di vista i libri desiderati che ho accumulato durante gli ultimi mesi. Anche quest’anno, come l’anno scorso, speravo di tornare a casa con un bel bottino letterario, testi che da tempo cercavo e che avrei acquistato a prezzo scontato.

Purtroppo non è avvenuto niente di tutto questo: bassi e insufficienti gli sconti offerti che le librerie presenti sotto i portici torinesi sono riuscite a proporre ai lettori, misere di percentuali di sconto applicate sui testi ormai fuori catalogo. Nessuna riduzione ma solo prezzi pieni sui romanzi di recente pubblicazione e lo stesso destino è stato riservato anche alle meravigliose offerte 3 x 2 che lo scorso anno avevano permesso a me, e a molti altri lettori piemontesi, di portare a casa libri cercati di tempo o testi sconosciuti apprezzati e consigliati ad altri lettori.

Non  certo un mistero che i tempi per l’editoria siano molto duri. Con l‘inasprimento delle politiche commerciali che rendono la riduzione del 25% un lontano miraggio, i lettori saranno destinati a lasciare le fiere del libri e le mostre mercato con una lista di libri da acquistare più lungo rispetto a quella dei testi acquistati. La stessa sorte che è toccata a me e a tutti i lettori tornati alle loro abitazioni con un trolley semivuoto e il tipico broncio del lettore insoddisfatto.

 

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