Salone del Libro 2012: la nostra pagella e qualche scatto

Si è conclusa ieri la 25esima edizione del Salone del Libro di Torino, un anniversario importante che, nonostante la delicata situazione del settore editoriale, sembra non aver accusato alcun colpo confermando, anche quest’anno, il suo discreto successo. Rispetto agli altri anni, questo Salone del Libro è stato arricchito di un’importante novità, quella legata al digitale, che ha avvicinato anche i lettori più svogliati. Qual è il bilancio finale di questa edizione? Ecco la nostra pagella!

Social: voto 7 1/2. I social network hanno conquistato anche una tra le rassegne più tradizionali e amate dalla cultura italiana, ma mentre Twitter si è guadagnato la corona di social più utilizzato, Facebook si è dovuto accontentare di una seconda posizione, sicuramente meno utilizzato rispetto al precedente ma comunque apprezzato

Digitale: voto 6 1/2. Nonostante la presenza di Sony, Ibs, Nokia e Amazon, il Salone del Libro (e l’editoria in generale) sembra nuotare ancora in acque incerte. E’ tutto da fare, è tutto da costruire e i gentilissimi ragazzi degli stand elettronici erano proprio lì per questo: presentare a grandi e piccini il libro e il piacere della lettura che verranno

Ospiti: voto 10. Ottima la partecipazione degli scrittori spagnoli e rumeni (i padiglioni dei Paesi ospiti hanno venduto gli scritti delle penne più attese in Fiera) e la risposta degli italiani: il Salone del Libro di quest’anno ha potuto contare sulla partecipazione di moltissimi ospiti e illustri personaggi della cultura italiana, della linguistica e dell’editoria in generale

Golosità: voto 6 1/2. Nonostante il Salone sia un luogo letterario, ogni lettore dal palato fine spera sempre di potersi imbattere in uno stand goloso a cui dare l’assalto. Ricordate anche voi l’edizione del 2010? L’India era il Paese ospite della fiera e la presenza i ristoranti resero l’atmosfera davvero irresistibile inondando ogni sala di curry, erbe aromatiche e thé alle spezie. Indimenticabile!

Libri e sconti: voto 7 1/2. Tra il prezzo di ingresso al Salone (10 euro) e lo shopping che ogni lettore si concede, l’accesso alla Fiera assomiglia sempre più a un salasso che le case editrici (in particolare le più grandi) non vedono l’ora di somministrare ai pazienti lettori. La proposta? Imporre lo sconto in fiera e un simpatico segnalibro per ogni lettore che si reca alla cassa per l’acquisto di almeno un volume. Molti editori (anche piccoli) l’hanno fatto, perché dunque non fare sì che tutti forniscano lo stesso servizio?

Lettori: voto 10. Perché nonostante la crisi, la legge Levi e la pioggia di critiche e di polemiche che ogni anno esondano la Fiera, hanno scelto di partecipare attivamente al Salone dimostrando al mondo politico e al settore editoriale che in Italia i lettori proliferano e la sete di cultura deve essere soddisfatta

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