Mr. Rochester di Sarah Shoemaker, recensione

Mr. Rochester di Sarah Shoemaker è il libro che tutti gli appassionati lettori amanti di Jane Eyre hanno sempre desiderato di avere per poter entrare nella testa del burbero e scontroso padrone di Thornfield Hall e che non hanno mai avuto fino al 2017.

Giunto in Italia lo scorso anno questo libro merita ogni singolo euro che è stato speso per lui, nonostante qualche piccola pecca dell’autrice e molte di più degli editori che avrebbero dovuto fare molta più attenzione a refusi e piccole incorrettezze ortografiche:  se si compra un libro ci si aspetta che lo stesso sia per lo meno editato in modo impeccabile, qualcosa che nel mercato in questione sembra davvero difficile incontrare.

Detto ciò, la cosa più frustrante dell’intera lettura e fortunatamente limitata ai primi capitoli, è la scrittura estremamente paratattica scelta per la narrazione: troppe frasi troppo brevi che sarebbero risultate più efficaci se leggermente più complesse. Come già detto il problema si è poi risolto con il proseguire della storia e viene da chiedersi, senza aver visto il testo in lingua originale, se davvero sia tutta colpa di Sarah Shoemaker. Ad ogni modo Mr. Rochester è senza dubbio il frutto attento del lavoro della scrittrice che è stata in grado di ricostruire una vita intera in modo convincente e perfettamente complementare a Jane Eyre di Charlotte Bronte. L’unica vera pecca è che senza dubbio avremmo tutti preferito che fosse ancora più lungo e che esplorasse ancora di più il rapporto tra due dei personaggi della letteratura mondiale mai creati.

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