Meglio il libro: Ho voglia di te, di Federico Moccia

Ho voglia di te, sequel del famoso Tre metri sopra al cielo è uno dei libri di Federico Moccia che più hanno avuto successo in termine di vendite e che hanno contribuito, per la larga risonanza che hanno avuto nei giovani i corrispettivi cinematografici,  a lanciare la carriera di attori come Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti.

Lo stile dello scrittore, particolarmente avulso a chi vi sta scrivendo, ha da sempre diviso in due fazioni i lettori, quelli pro scrittore e quelli contro. A prescindere dalla parte dalla quale si decida di stare una cosa è certa: il libro è decisamente meglio del film.

Non parliamo della prova degli attori, i quali dai più ai meno famosi sembrano comunque conoscere il proprio mestiere, ma della pellicola in generale, decisamente più smorta rispetto alla versione letteraria, che per lo meno, può contare su un intreccio decisamente più fine e coinvolgente.  Bisogna infatti partire dall’assunto che, seppure non magistralmente scritto in quanto a forma (e la domanda che ci si pone è se un editor abbia mai messo mano alle bozze prima della pubblicazione, n.d.r.) a livello di coinvolgimento emotivo, Federico Moccia sa quale è il fatto suo.

E’ quindi un peccato vedere come la semplificazione cinematografica abbia portato allo svilimento di una storia decisamente buona su carta, ma assolutamente non convincente una volta rappresentata. Soprattutto è da rinnegare con forza il taglio fatto su alcuni personaggi, decisamente superfluo e svilente dell’intera storia.

Particolari come l’amante del padre di Babi, tagliati nella versione cinematografica portano ad una semplificazione così estrema dell’intreccio da eliminare molti dei collegamenti tra il primo episodio ed il secondo.  Ed ancora la mancanza del rapporto di amicizia tra Gin e la madre di Step sono particolari che si fanno sentire, specialmente verso la conclusione della pellicola dove ci si aspetta un certo equilibrio rispetto ad una fine troncata come quella effettivamente presente. Il consiglio? Leggete il libro e rimanete lontani dal film se non volete una delusione.

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