After 2 – Un cuore in mille pezzi di Anna Todd, recensione

Vi starete chiedendo: se il primo capitolo ti ha distrutto, perché hai dato spazio anche al secondo? Per quanto vorrei dirvi che ho sperato cambiassero le cose, posso dirvi solamente che ho una vena di sano masochismo letterario e per questo ho letto “After 2 – Un cuore in mille pezzi” di Anna Todd.

after 2

E diciamocela tutta: i difetti del primo non migliorano con il secondo. E per quanto non abbiamo nulla contro Anna Todd che sicuramente ha scritto quella che è divenuta una trilogia, (si, dopo After, e “After 2 – Un cuore in mille pezzi” vi toccherà subirmi ancora da questo punto di vista, N.d.R.) spinta dall’amore per Harry Styles e gli One Direction (si, si trova ancora in giro la fan fiction originaria), va detto che è un libro di quelli che diventano dei casi letterari solo perché si sa a cosa o chi si sono ispirati. Non possiamo prenderci in giro da questo punto di vista. Non voglio azzardarmi a dire che preferisco Federico Moccia perché con questo scrittore ho qualche problema, ma almeno le sue storie hanno quel pizzico in più di realismo che le rende anche “piacevoli” quando trasposte al cinema, nonostante le limitazioni. Per ciò che riguarda After io temo la trasposizione cinematografica, onestamente.

Detto questo: se amate il genere e la tipologia di storia, compratelo e leggetelo. Se detestate i libri “giovani” tenetevene lontani: nel genere c’è decisamente di meglio scritto da autori italiani che per lo meno hanno pensato a caratterizzazioni dei personaggi considerabili almeno decenti. Fidatevi.

 

 

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