Maggie Goes on a diet: polemica negli States per libro giovani

Un libro divenuto scandalo nel giro di pochi giorni. Parliamo di “Maggie goes on a diet”, dell’autore Paul Kramer. Nato con l’intento buono di accendere i riflettori sul problema dell’obesità infantile negli Stati Uniti, è  finito per arrivare alla ribalta per la motivazione opposta. Questo perché secondo gli esperti  non sarebbe in grado di mantenere il suo messaggio iniziale quanto quello di spingere gli adolescenti nelle spire oscure dell’anoressia.

Lo scrittore è un autore affermato di libri per ragazzi negli Stati Uniti e mai era stato oggetto di accuse o recriminazioni con i suoi precedenti lavori. Per ciò che riguarda la storia di Maggie, il problema inizia già dalla copertina dove una ragazzina in sovrappeso finge di provarsi un vestitino di diverse taglie più piccolo rispetto alla propria davanti allo specchio, che riflette un’immagine di lei più magra di quella reale.

Il libro, a meno di colpi di scena che non ci sentiamo di escludere, uscirà nei negozi il prossimo ottobre, ma a livello virtuale è già prenotabile sui siti di Barnes & Noble e Amazon.  La storia di Maggie è davvero molto semplice: la ragazza in sovrappeso, riesce a perdere i chili superflui e da ragazzina sola e priva di autostima diventa la star della squadra di calcio della sua scuola.

Un libro che porterebbe, secondo molti ad un drastico calo dell’autostima dei ragazzi che potrebbero fin dai 6 anni sviluppare dei problemi psicologici e di dismorfismo corporeo. Come spiega Susan Ringwood, della associazione “Beating Eating Disorders” (battere i disordini alimentari, n.d.r):

Ormai le preoccupazioni per il peso e la taglia colpiscono ragazzini sempre più piccoli e così ci ritroviamo con bambini di 6-7 anni convinti che la loro taglia già dica come sono in realtà e che grande è uguale a grasso, che è uguale a impopolare. Di per sé, la dieta non causa un disturbo alimentare, ma la combinazione fra questa e la bassa autostima, legata all’immagine che si ha di sé, ne aumenta considerevolmente il rischio.

Al momento dallo scrittore non è giunta nessuna replica.

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