Le notti di Salem, di Stephen King: recensione

Le notti di Salem è uno dei libri chiave tra quelli scritti da Stephen King. Non solo perché tra quelli dotati delle storie “meglio” scritte dall’autore, ma perché (inutile dirlo?) strettamente legate alla saga della Torre Nera.  In questo caso il legame poi è davvero molto forte, poiché un personaggio che qui riteniamo come secondario, negli ultimi tre episodi della saga conquista un ruolo da protagonista di tutto rispetto. Ma andiamo con ordine ed occupiamoci prima di questa storia.

Vi ho detto che è una delle migliori dello scrittore. Ed è vero. Forse perché una delle prime. Forse perché per molti versi è innegabile che sia stata la capostipite di un filone. O ancora, e io propendo più per questa ipotesi, perché quando Stephen King scrive di vampiri, ha quella leggerezza nel farlo che riesce a renderli reali come il battito di ali di un uccello.

Si tratta di un libro che incute timore. Paura no, a meno che non si abbia un terrore atavico verso in “succhiasangue”. Ma è sicuramente in grado di incutere agitazione, e catturarti psicologicamente. E quando al Re riesce questo “giochetto” mentale, il successo della storia è assicurato. I protagonisti? Abbiamo Ben Mears, scrittore originario di Salem’s Lot, la cittadina della nostra storia, che ritorna “a casa” per scrivere “Casa Marsten”, la villa stregata del luogo. Che sorpresa, è abitata.

Si dice che sia una casa “cattiva” e lo stesso Ben ha sperimentato tale forza malvagia, quando in tenera età si recò a visitarla con un gruppo di amici. Sarà lui, insieme ad un ragazzino sveglio, Mark Petrie, ad un dottore coraggioso ed ad uno studioso eccentrico a scoprire cosa si nasconde in realtà dietro al nuovo inquilino dell’abitazione.

A pagare lo scotto della scoperta, tutti i personaggi. Dai principali ai secondari. Due curiosità: la prima è la fine dello scrittore. Verrà narrata in I lupi del calla. La seconda? Il nome della ragazza di Ben, colei che lo farà innamorare, è Susan. Vi ricorda qualcosa?

 

Lascia un commento