Miglio 81, di Stephen King

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Un solo pensiero: ridatemi il mio Stephen King che questo non lo riconosco come tale. O meglio, volendo tralasciare apocalittici reclami, Miglio 81, non rispecchia assolutamente ciò che pensavo potesse rappresentare. E’ una storia breve, molto breve. E purtroppo, rispetto ad altre dello scrittore, non è pienamente in grado di mostrare le qualità del quale l’autore è dotato: un vero peccato.

Ci ho riflettuto un paio di giorni prima di proporvi questa recensione. Tentando di capire se il mio metro di giudizio potesse essere influenzato dal fatto di essere una fan di Stephen King di vecchia data e possedere praticamente la sua intera biblioteca. La risposta si trova a metà tra il negativo ed il positivo. Perchè mi rendo conto che Miglio 81 rappresenta un esperimento di King che sicuramente ha  poi accettato di pubblicare in questo modo, esclusivamente in ebook.  Dall’altra però penso che come storia avrebbe avuto un potenziale pazzesco e mi dispiace che non ne abbia approfittato.

E pensando a questo romanzo non penso affatto a “Christine, la macchina infernale” che viene addirittura citata (amo le sue autoreferenze, N.d.R.) ma più che altro alla mangiapersone di “Buick 8“. Questa storia poteva rappresentare una continuazione ideale di quel filone. Le possibilità vi erano tutte. Eppure non sono state colte. Un vero peccato, lo ripeto, perchè quella che potenzialmente poteva essere una bella storia si rivela semplicemente essere un elenco di situazioni apparentemente unite da un filo conduttore che non esiste.

Una cosa però è certa: all’interno di questa storia breve Stephen King ci fa capire che mal sopporta l’idolo delle teeneger Justin Bieber e che un po’ di ammirazione per J.K. Rowling la prova realmente. La citazione di Harry Potter, già presente tra l’altro all’interno de “La torre Nera“, il settimo volume della sua saga la dice lunga in tal senso. Sarei in grado di consigliaverlo come libro? No, non penso, pur amando tanto l’autore.

Voto: 5

Photo Credit | Getty Images

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