I diritti del lettore di Pennac. Settimo, il diritto di leggere ovunque

Eccoci al diritto del lettore che tutti noi riconosciamo in maniera istintitiva: il diritto di leggere ovunque. Devo dire che come lettrice l’ho fatto davvero nei posti più impensati e non parlo della toilette, perché per noi lettori è praticamente il più ovvio.

Ricordo un amico che si era fatto costruire una mini libreria su misura e l’aveva collocata esattamente di fronte al water e non è che godesse di ampi spazi nel suo appartamento. Però ho sempre invidiato quella piccola striscia di muro tutta sua a disposizione.

A proposito, sapevate che esiste un eBook pensato per simili occasioni? L’ho trovato nel catalogo della Graphe.it, il cui editore ho intervistato giusto qualche giorno fa. Si chiama LiberaMente e raccoglie le opere di un concorso per scritti da sala da bagno. Andiamo oltre, però, verso luoghi più romantici.

La spiaggia, un bosco, una panchina su terrazza panoramica, una veranda sul lago. A pensarci bene, la veranda mi manca, però autobus, treno, metropolitana, letto, poltrona, bar e ovviamente biblioteca sono tutti luoghi in cui ho esercitato il mio diritto a leggere.

E la strada? Una mia amica, ai tempi del liceo, leggeva camminando per tutto il lungo percorso che la portava da casa a scuola. Non so ancora come sia sopravvissuta.

Potremmo poi anche estendere questo diritto e concepirlo come il diritto a leggere ovunque e quando si vuole farlo. Mi spiego: leggevo anche mentre allattavo e leggo, con il libro a due millimetri dal naso, mentre la mia faccia è ricoperta di una maschera di bellezza che mi fa somigliare ad Hulk.

A questo punto, la parola passa a voi lettrici e lettori di Libri e Bit. Come in un sondaggio da giornaletto scandalistico, vi chiedo: dove lo avete fatto l’ultima volta? Dove amate farlo di più? In attesa di ricevere le vostre risposte, vi rimando al link con gli altri diritti del lettore.

Photo Credits | Cristiano Betta

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