I diritti del lettore di Pennac. Secondo, il diritto di saltare le pagine

Quali sono i diritti del lettore? Seguendo le indicazioni di Pennac in Come un romanzo, stiamo facendo un viaggio nei diritti imprescrittibili del lettore. Ieri ci siamo soffermati sul primo ovvero il diritto di non leggere.

Oggi analizziamo il secondo ovvero il diritto di saltare le pagine. Ne avevo già parlato a proposito delle riduzioni dei grandi classici, specialmente se corposi, chiedendomi se fosse lecito o meno saltare descrizioni, elenchi, passi che apparentemente sembrano non aggiungere niente al significato del libro che stiamo leggendo.

Se appartenete al gruppo dei lettori ligi al dovere, sicuramente inorridirete dinanzi a questa pratica e devo ammettere che vi capisco, ero così anche io. Volete un esempio?

Convinta, lo sono ancora a dire la verità, che noi lettori veniamo molto a contatto con la tradizione letteraria maschile più che con quella femminile, mi sono messa d’impegno ad acquistare libri di scrittrici contemporanee.

Così un bel giorno ho comprato La vergine nel giardino di A. S. Byatt. Non me ne vogliano gli amanti di questa scrittrice, ma io davvero non sono riuscita ad entrare in sintonia con il suo romanzo e neanche con le sue modalità narrative.

Data la mia testardaggine e il mio senso del dovere, tuttavia, ho passato tutta la notte a leggere il tomo. Per principio. Perché convinta che forse a furia di leggerla avrei superato i miei presunti limiti di lettrice e sarei riuscita a capirla.

Ho invece capito molto tempo dopo, che leggere un libro dev’essere un piacere e che fa parte del piacere sia il non leggere sia il saltare le pagine che proprio non ci piacciono.

Perché, alla fine della lettura, nessuno ci interrogherà o ci farà un test chiedendoci i nomi di tutti i personaggi del romanzo o a quanti balli ha partecipato la protagonista.

Non ho ancora un e-reader, ma tra poco lo avrò. Mi sto perciò chiedendo se con gli e-book “saltare” sarà più facile o meno. Qualche geek lettore può darmi un parere?

Photo Credits | Horia Varlan

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