Giorgio Faletti scrive a Giorgio De Rienzo

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giorgio faletti

Giorgio De Rienzo, critico letterario scomparso a fine luglio, aveva dato sempre voti severissimi ai romanzi di Giorgio Faletti nelle sue pagelle sul Corriere della Sera. Voti che perรฒ erano cresciuti con il crescere delle capacitร  di Faletti, sempre secondo De Rienzo. Era partito con un 3 per arrivare poi ad un 7.

In una lettera sul Corriere, Faletti racconta di come si sia reso conto che le critiche, temute, aiutano in realtร  a crescere e che un critico puรฒ non amare un romanzo, ma non per questo stimarne poco l’autore. Scrive Faletti:

Dal tuo sorriso mi sono accorto che l’avevi capito. Ogni volta che ci vedevamo il mio piacere era constatare che si trattava dell’incontro di due persone e non di un autore e del suo critico, come se le reciproche attivitร  fossero due cose staccate dal piacere di parlare di libri davanti a un pessimo caffรจ in un bar di Guadalajara con una buona sigaretta fra le dita.

Questa storia mi ha incuriosita e mi ha fatto ripensare all’articolo che avevo scritto su Cรฉline e a quello sulla visibilitร  dello scrittore.

Ci sono casi in cui troviamo simpatico uno scrittore, ma niente affatto interessanti i suoi lavori e casi in cui lo scrittore non ci piace, vuoi per il suo carattere, vuoi perchรฉ non ne condividiamo le idee, eppure non possiamo fare a meno di amare la sua opera.

Lo stesso accade ai critici letterari e anche a noi blogger che ci prendiamo l’impegno di recensire i romanzi che piรน ci appassionano. La difficoltร  รจ proprio ricordare costantemente a noi stessi che dietro quelle pagine c’รจ una persona che ha lavorato, e molto. Che un libro possiamo anche considerarlo inutile, ma che non per questo possiamo ritenere inutile chi lo ha partorito.

Cosรฌ, ci tocca anche fare uno sforzo per non farci trascinare dalla simpatia che proviamo per un autore, malgrado il suo libro non ci abbia convinto. Non sempre ci riusciamo, immagino, probabilmente ci vogliono maturitร , gavetta e mestiere. E tanto, ma tanto, buon senso.

Foto | Premio Chiara su Flickr

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