Corani bruciati: arrivano le scuse. Ma perchè prendersela con un libro?

corani bruciati arrivano scuse perchè prendersela libroIn questi giorni a tenere banco su quotidiani e media di ogni genere sono stati i roghi di Corano avvenuti in Afghanistan nella base militare americana. Con scontri e polemiche. E relative scuse da parte del Presidente degli Stati Uniti nei confronti di quello afghano. Come giusto che sia dopo un tale gesto di villipendio, voluto o involontario. Ciò ci porta ad una riflessione seria e motivata: perchè bruciare dei libri? Soprattutto perchè scegliere di mettere al rogo quelli religiosi?

Assistere ad una scena del genere è assolutamente pietoso. Prima di tutto perchè è un abominio bruciare dei libri, ed in secondo luogo perchè non c’è gesto più brutto ed atroce di quello di prendersela con il segno distintivo di una cultura nel tentativo di denigrarla. Si parla di errore involontario. E ciò fa tirare un sospiro di sollievo rispetto a brutture del passato compiute volontariamente in tal senso durante la terribile egemonia nazista.

Ma sono proprio accadimenti come quelli avvenuti tanti anni fa in Europa a dare il segno di ciò che significa mettere al rogo un libro. Bruciare un volume, che sia di letteratura o scienza o come in questo caso religioso, è uno dei gesti di “negazionismo” più alti che possano esistere. Significa volere eliminare il concetto, la storia stessa che vi è alla base come si faceva un tempo per chi si credeva praticasse stregoneria o veniva considerato eretico.

Una cancellazione totale, piena di scherno e permeata da disprezzo. Una azione da condannare che, sebbene involontaria(sembrerebbe) in questo caso purtroppo continua non solo a rappresentare uno dei gesti  più ignobili da mettere in atto, ma lo spunto per lasciarsi andare a violenze ancora più inaudite. Possibile che l’essere umano non impari mai dai propri errori e non riesca a rispettare i libri, sacri o meno che siano e le persone ad essi correlate?

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