Come parlare di un libro che non si è letto?

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Vi è mai capitato di trovarvi insieme ad un gruppo di persone e dover parlare di un libro che non si è letto? Situazioni di questo genere si presentano più volte di ciò che non si crede e sapere come destreggiarsi in tali evenienze può risultare utile, soprattutto se ci si trova a parlare di grandi classici.

Ovviamente , il nostro consiglio è quello di leggerli i libri. Ma ragioniamo per ipotesi. L‘Odissea è uno dei libri più famosi in tutto il mondo ma, non prendiamoci in giro, anche uno dei meno letti. A meno che non si sia stati obbligati a farlo in età scolare. Omero era un grandissimo scrittore, ma poco nelle corde dei moderni lettori. Veniamo quindi al punto: come parlare di un libro che non si è letto? La prima cosa da fare, forse scontata, è comprendere quanto e cosa possiamo trovare interessante del volume in questione. E’ attraverso questo piccolo passaggio che si può stabilire la tipologia di informazione da raccogliere per creare l’ illusione di conoscenza. Esso infatti ci consente di aprire, in base ai capitoli l’opera e spulciarne frasi essenziali da citare in modo ben studiato.

Secondo passaggio? Apprendere almeno i nomi dei protagonisti in caso di narrativa ed i punti saliente di discussione se si parla di saggi. Dando giusta espressione alla conoscenza degli stessi, è possibile intavolare una lunga discussione su ciò che si è ipoteticamente gradito o meno.

Terzo passaggio, quello forse più difficile: creare un raffronto tra quel poco che si sa e la realtà dettata dall’attualità. Comparare le cose rafforzerà l’impressione di una attenta analisi del libro, anche se magari non se ne è letto che l’incipit. Ultimo ma non meno importante: è necessario dimostrare sicurezza nel corso delle proprie affermazioni. Se tutto questo verrà messo in atto senza indugi, l’inganno sarà servito e si sarà stati capaci di parlare di un libro che non si è mai letto.

Photo Credit | Getty Images

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