I diritti del lettore di Pennac. Primo, il diritto di non leggere.

Nel suo libro Come un romanzo, Daniel Pennac, autore francese noto principalmente per la saga della famiglia Malaussène, ci offre un’illuminante riflessione sulla lettura e sui lettori.

In realtà sembra non raccontarci niente di nuovo. Parlando dei nostri figli o dei nostri alunni, lui stesso è un professore, Pennac ci riporta indietro nel tempo a quando noi stessi abbiamo mosso i primi passi verso la lettura di un libro.

Quando, si chiede Pennac, la passione per la lettura è diventata un dovere, un’imposizione da cui rifuggire? Quando, dopo aver odiato i professori che ci costringevano all’analisi di ogni capitolo dei Promessi sposi, abbiamo deciso che sarebbe stata comunque una buona esperienza per i nostri figli?

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La settima onda: l’amore ai tempi di internet

Mancano pochi giorni a San Valentino. Se non avete ancora trovato il regalo per la vostra dolce metà, ecco un’idea che potrebbe fare al caso vostro. Cosa c’è di meglio di un libro? E, soprattutto, cosa c’è di meglio del secondo romanzo di Daniel Glattauer, “La settima onda” (Feltrinelli, 192 pagine, 16 euro), che ripropone la turbolente storia di Emmi e Leo, già narrata in “Le ho mai raccontato del vento del Nord”?

Dopo mesi di email e appuntamenti mai avvenuti, Leo decide di partire per Boston, mettendo fine a quel rapporto virtuale con Emmi, che tanto ci aveva fatto emozionare e anche un po’ soffrire. In questo nuovo capitolo, è passato più di un anno, i due protagonisti riprendono a scriversi, riuscendo anche nell’impresa di vedersi per la prima volta davanti a un caffè.

Ma se per Emmi, sposata e madre di due figli, i sentimenti non sono cambiati, per Leo pare esserci qualche novità: negli Stati Uniti ha conosciuto Pamela e ha finalmente intrapreso la storia d’amore che tanto desiderava. Riuscirà Emmi a fargli cambiare idea?

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“Hina, questa è la mia vita”. Tra inchiesta e racconto

Hina- Questa è la mia vita” è un libro scritto dai giornalisti Giommaria Monti e Marco Ventura sulla vita e l’uccisione di Hina, ragazza di origine pachistana uccisa a Sarezzo nel Bresciano nel 2006. Cinque anni nei quali la giovane è diventata simbolo di un “femminicidio” tutto italiano, di una intolleranza per il diverso, anche quando lo stesso è in famiglia.

Hina è divenuta un punto fermo della discussione  sul ruolo della donna, nella società e per la religione. Vittima del proprio padre, dalle idee estremiste e con una fissazione per “l’onore”.

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La torre di Uwe Tellkamp: un capolavoro per lettori appassionati

Uwe Tellkamp, classe 1968, studi in medicina, tedesco, ci riporta con La torre ai grandi romanzi di un tempo, quelli che ci lasciano diversi da come ci hanno trovati. Quelli che ci costringono a procedere lentamente, parola dopo parola, perché richiedono un certo tempo per essere compresi e assaporati.

La storia si svolge nella Ddr, la Repubblica Democratica Tedesca (ovvero la Germania est) negli anni ’80. La torre è un quartiere privilegiato, sorto sulle ceneri di un precedente, chiamiamolo così, insediamento borghese. Verso la torre, all’inizio del romanzo, si muove Christian Hoffmann, uno studente che sta tornando a casa.

I primi minuti del suo viaggio ci trasportano in un mondo a noi vicino eppure decisamente sconosciuto. Le descrizioni dell’ambiente, dei paesaggi, dei quartieri, ci trascinano inesorabilmente in una soggettiva che ci consentirà lentamente di essere i personaggi del libro, di percepire il clima politico, le tensioni, le relazioni, il sospetto, persino certi odori e colori della vita che si svolge nella torre e nella Germania del tempo.

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Popstar della cultura: Saviano e Allevi figli del marketing o veri intellettuali?

Cosa hanno in comune Roberto Saviano, Giovanni Allevi, Andrea Camilleri, Beppe Grillo, Mauro Corona e Carlo Petrini? Sono vere e proprie icone pop di cui l’Italia sembra non poterne fare a meno. Nel libro “Popstar della cultura”, edito da Fazi, Alessandro Trocino tenta di spiegare, attraverso le biografie di questi personaggi, come funzioni l’industria culturale italiana e quanto sia importante avere un buon ufficio stampa per diventare famosi.

Un’analisi lucida e ironica (ma neanche troppo) di quel conformismo culturale che da tempo si è inserito all’interno della nostra società generando mostri sacri impossibili da criticare. Colpa della politica? Colpa della televisione (domanda che rimanda alla prima)? Colpa degli italiani succubi e incapaci di scegliere con attenzione chi dovrebbe veramente essere l’orgoglio d’Italia? Tanti dubbi, poche certezze.

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Croce e delizia di Milli Dandolo: un romanzo sospeso tra lirica e Risorgimento

Amanti della narrativa femminile e dei romanzi storici corposi preparatevi a leggere Croce e delizia di Milli Dandolo, un romanzone di oltre novecento pagine ambientato nell’Italia del Risorgimento e nel mondo della lirica: sarà un vero toccasana nelle lunghe serate invernali.

Croce e delizia racconta la storia di un’aspirante cantante lirica di umili origini, Amelia, che viene notata da un giovane benestante e appassionato di lirica, Oliviero, che le finanzierà gli studi convinto delle sue qualità. Oliviero non immagina che ben presto la ragazza entrerà a far parte della famiglia.

Alessandro, infatti, fratello minore di Oliviero, si innamorerà perdutamente di lei e le strapperà un assenso alle nozze, sebbene la ragazza non provi nulla per lui. Amelia è convinta che potrà continuare a cantare e che prima o poi troverà il modo di amare un marito tanto affettuoso e premuroso.

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Roadkill: il caso letterario tedesco accusato di plagio

Guardo sempre con sospetto i libri scritti da adolescenti alle prime armi, che però vengono esaltati dalla critica come “rivelazioni” o nuovi Proust dell’animo umano. In genere, dietro, c’è sempre un enorme lavoro di editing che farebbe dell’editor stesso il vero autore. Anche questa volta non mi sono sbagliata: “Roadkill”, di Helene Hegeman, si è mostrato per quello che è, ossia un romanzo pseudoscandaloso senza arte né parte.

Anzi, forse, l’unico merito che si può riconoscere alla Hegemann è quello di girare tanto in rete, spulciando blog e facendosi un’idea sulle tematiche che potrebbero attirare maggiormente l’attenzione. Sono sempre le solite, sesso, droga, musica, ma condite con una spruzzata di citazioni letterarie e aggiornate a quelli che sono i nostri tempi, con le relazioni lesbo, le droghe chimiche e la techno a palla.

Sono un’adolescente maltrattata. Nel suo ruolo di empatica interprete, mia sorella non mancherà di riconoscere in me una persona profondamente traumatizzata, superintelligente, che ha smarrito la retta via e dall’orlo dell’abisso urla la muta richiesta d’amore / richiesta d’aiuto. Io invece sguazzo nel personaggio – che metto in scena perfettamente –  della ragazzina stronzetta e arrogante, che civetta con il suo malessere snob, smascherando al tempo stesso il malessere dell’ambiente che la circonda”.

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Io sono Febbraio, storia di un romanzo diventato concorso

Pare essere il caso editoriale dell’anno, il libro che non può mancare nella vostra libreria, la storia dai toni fatati che saprà emozionarvi fino all’ultima pagina. Stiamo parlando di “Io sono febbraio. La storia dell’inverno che non voleva finire mai”, romanzo scritto dall’americano Shane Jones, pubblicato per la prima volta in Italia da Isbn edizioni.

Il lettore si ritroverà a vivere la triste storia di un paesino fuori dal tempo e dallo spazio, il quale deve fare i conti con Febbraio, uno spirito che non ha più voglia di andarsene e che priva gli abitanti del sole, del calore, delle mongolfiere, mettendo al bando persino il volo e obbligando i preti a bruciare libri che parlano di uccelli, aeroplani, aquiloni. Insomma, di tutto ciò che sia in grado di volare. Ma nel momento in cui inizia la misteriosa sparizione di alcuni bambini, ecco che la ribellione da parte dei cittadini non tarda ad arrivare.

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Chick lit: romanzi rosa alla riscossa

Sophie Kinsella, autrice della serie di romanzi I love Shopping, sta alla letteratura rosa come Julia Roberts alla commedia romantica, ovvero hanno sdoganato e reso accettabili le storie al femminile anche per chi abitualmente si colloca nella fascia degli intellettuali snob.

Tutte noi che prima non avremmo mai osato farci vedere con un volume che urlava da lontano storia d’amore, ora possiamo tranquillamente comprarne a bizzeffe senza tema di essere additate come signorine dalla testa vuota.

Naturalmente, è d’obbligo dirlo, per non perdere del tutto la nostra patina da intellettuali, che la Kinsella anche se non è Tolstoj ha un’ottima scrittura e lavora bene sulla trama.

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