I classici: Jane Eyre di Charlotte Bronte

Un classico della letteratura romantica inglese, mai fuori moda ed in un certo qual modo fortemente femminista: Jane Eyre, di Charlotte Bronte.

Spesso sottovalutata rispetto alla sorella Emily ed al suo “Cime Tempestose”, Charlotte deve tutta la sua fortuna, postuma, alla storia dell’orfanella Jane e di come, attraverso una vita difficile, fatta di poche gioie e molti dolori, sia riuscita a realizzarsi appieno come donna. Molte le trasposizioni del romanzo, a partire dall’omonima di Franco Zeffirelli, fino ad arrivare a quella di prossima uscita del regista Cary Fukunaga .

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Passione Nutella: un libro di ricette e curiosità

C’è chi la usa come fonte primaria del buonumore, chi la spalma su una fetta di pane al mattino per darsi il buongiorno, e chi a fine pasto si concede il lusso di affondare un cucchiaino nel barattolo senza troppi sensi di colpa.

Stiamo parlando della Nutella, la crema di nocciole famosa in tutto il mondo, tanto da essere nuovamente la protagonista del libro “Passione Nutella” (Giunti editore, 240 pagine, 18 euro), curato da Clara Vada Padovani, la quale già nel 2006 ci aveva deliziati con la prima edizione che raccoglieva ricette e spunti per utilizzare al meglio la bontà di casa Ferrero.

Infatti, come ci tiene a precisare l’autrice nell’introduzione, “Nutella è un emblema della creatività italiana, una crema da spalmare nata dalla nostra tradizione cioccolatiera, un prodotto industriale assurto a mito. Alla già eccezionale squadra della prima edizione, oggi si aggiungono alcune donne chef, giovani cuochi italiani e i protagonisti dei ristoranti più cool di New York”.

Perché le donne non capiscono i romanzi di J. R. R. Tolkien

Alle lettrici di Libri e Bit chiedo di concedermi qualche capoverso prima di linciarmi e prego invece i signori lettori di non cominciare a sogghignare soddisfatti, perché c’è un perché se le donne, apparentemente, non capiscono i romanzi di Tolkien.

Solitamente, quando nomino Il signore degli anelli o Lo hobbit in presenza di un uditorio femminile, vedo occhi sgranati e teste che si muovono in senso di diniego, a meno che non faccia vedere loro Aragorn, interpretato da Viggo Mortensen e allora per un attimo si riprendono. Oserei dire che talvolta l’espressione è di malcelato disprezzo. Sembrano rimproverarmi: non vorrai mica dirmi che leggi questa roba da ragazzini?

Il fantasy non solo non è considerato, da molti, vera letteratura, ma specialmente dalle donne è considerato astratto, complicato e, per farla breve, assolutamente inutile. Quando le esorto non dico a leggere il libro, ma almeno a guardare il film mi rispondono che ci hanno provato, ma erano stufe dopo dieci minuti e comunque con tutti quei nomi non ci capivano niente.

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Petros Markaris: il giallista per chi non ama i gialli

Petros Markaris è uno scrittore greco che ho avuto la fortuna di conoscere, letterariamente s’intende, la primavera dello scorso anno. Premetto che non amo i gialli, non c’è niente da fare. Ho provato con Simenon, con Agatha Christie, con Conan Doyle. Ammiro la loro maestria nello scrivere, ma non riesco a lasciarmi affascinare dal mistero. Solo Camilleri è riuscito a conquistarmi, ma perché prima mi ha conquistata Zingaretti.

Un mio amico ha però insistito perché cominciassi a leggere La lunga estate calda del commissario Charitos. L’ho accontentato, per fortuna, e mi sono innamorata non solo dello stile di Markaris, ma anche delle storie che inventa e dello sguardo che ci permette di avere sulla storia della Grecia  degli ultimi decenni.

Il commissario Kostas Charitos, ogni volta che si trova alle prese con delle nuove indagini, si muove tra la cucina di casa in cui sua moglie lo rifocilla con una serie di tipici piatti greci, il suo ufficio, in cui non è particolarmente amato per i suoi modi poco deferenti, e la sua scassatissima automobile una 131 Fiat Mirafiori, priva di aria condizionata, che lo porta da una parte all’altra della città anche durante le estati torride.

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I libri fondamentali per la biblioteca di casa

Ci sono libri che non dovrebbero mai mancare nelle nostre case? Non sto parlando del classico vocabolario della lingua italiana, del dizionario dei sinonimi e dei contrari e di quell’ enciclopedia di base, generica, che tutti noi delle generazioni cartacee abbiamo usato per copiare le ricerche scolastiche.

Parlo proprio di titoli di narrativa, saggistica, graphic novel che costituiscono una sorta di base da cui partire per costruire la propria biblioteca personale. Vi è mai venuto in mente che si può procedere in maniera sistematica e organizzata?

In casa mia, quando avevo vent’anni, avevo a disposizione circa mille e cinquecento volumi di ogni genere. Così mi sono fatta un’idea precisa di cosa avrei voluto comprare per quando sarei andata a vivere finalmente da sola.

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