Libri in uscita dal 21 al 25 febbraio 2011

Una settimana di novità editoriali all’insegna di storie in cui si alternano momenti di vita fuori dall’ordinario e altri in cui prevalgono le regole e i drammi della vita reale. Ecco alcuni libri in uscita nella settimana dal 21 al 27 febbraio 2011.

Io cammino in fila indiana di Ascanio Celestini. Attraverso una raccolta di racconti dai toni surreali, rivoluzionari e apocalittici, Ascanio Celestini tenta di sottolineare i mali e le storture del mondo che ci circonda. C’è un rivoluzionario in bicicletta, che quando arriva al parlamento per buttare la bomba si accorge di non essere il primo: gli tocca mettersi in coda, come alle poste. C’è chi cammina in fila indiana ed è contento di considerarsi solo un numero, tanto da non tollerare che qualcun altro – di certo un sovversivo – gli si affianchi sostenendo di non essere un numero ma semplicemente Mario. C’è l’uomo di governo che «quando faccio politica, non ne faccio una questione politica». Storie che si mantengono in un equilibrio precario, rese in modo magistrale dalla poesia della scrittura e dall’impegno civile che anima l’autore. Si ride molto, ma amaramente. In uscita il 22 febbraio per Einaudi (100 pagine, 18,50 euro).

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Storia naturale del nerd: un saggio divertente per conoscere il fenomeno

Occhiali grandi, abbigliamento improbabile, devozione per Star Trek, genio innato per i calcoli matematici e un’insana passione per i computer. Se vi riconoscete in questa descrizione, allora siamo lieti di comunicarvi che siete irrimediabilmente nerd. Fate parte di quella categoria che finalmente ha trovato spazio nel libro Storia naturale del nerd di Benjamin Nugent (Isbn edizioni, 256 pagine, 19,90 euro). A scriverlo è stato proprio uno che di nerdismo se ne intende, dato che in gioventù ha trascorso un’intera estate per imparare a programmare un Radio Shack TRS-80 in BASIC, e che ancora oggi, nonostante gli anni in più, passa buona parte della giornata davanti al pc.

Nel libro, Nugent propone una divertente e accurata analisi sociologica sui vari tipi di nerd, con una notevole attenzione accademica su un argomento che fino ad ora è stato trattato con leggerezza. Si parte dai primi anni dell’800, con figure come Mary di Orgoglio e pregiudizio o il barone Victor Von Frankestein, protagonista del romanzo di Mary Shelley, fino ad arrivare a Dungeons & Dragons e all’Otaku, termine nipponico per indicare un appassionato in modo ossessivo di manga e videogiochi.

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La Torre Nera II: La chiamata dei Tre

Alla fine del primo capitolo della saga della Torre nera, avevamo lasciato Roland di Gilead da solo su una spiaggia dopo aver parlato con l’uomo in nero, finalmente raggiunto dopo aver sacrificato Jake, per una verità scomoda e una previsione sul futuro.

Ora in “La Chiamata dei Tre”, il pistolero si risveglia scosso, ma sfortunatamente per lui non abbastanza velocemente: è infatti costretto a combattere contro aragoste giganti da una lotta impari, lo lasciano senza due dita della mano destra e con un piede menomato.

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La Torre Nera: L’Ultimo Cavaliere

“L’uomo nero fuggì nel deserto, ed il pistolero lo seguì”. E’ questo l’incipit de “L’ultimo cavaliere”, primo libro dei 7 componenti la saga de “La Torre Nera”, opera epica di Stephen King.  Si tratta di un opera epica, ispirata principalmente alla poesia di Robert Browning “Childe Roland alla Torre nera giunse”.

Una serie che raccoglie in sé quasi tutte le opere dello scrittore, dando loro un contesto e dal quale trae in maniera diretta vere e proprie citazioni. L’ultimo cavaliere esce per la prima volta nel 1982, come romanzo breve: in seguito nel 2003, Stephen King lo completerà e lo ridarà alla stampa, in concomitanza con gli ultimi 3 volumi della saga, completati e pubblicati dopo il grave incidente che gli è quasi costato la vita.

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Cult Book di Stas Gawronski: i libri raccontati in televisione

A volte non abbiamo tempo neanche per fare la spesa, figuriamoci per fermarci in una libreria. Certo, molti iper mercati hanno ormai una corsia dedicata ai libri e ai giornali, ma, diciamo la verità, non è la stessa cosa. Sembra quasi una scelta che dissacra il valore dei libri e della lettura. E poi non è facile scegliere un buon romanzo mentre stiamo pensando agli ingredienti per il risotto al radicchio.

Dove voglio arrivare? Alle trasmissioni che parlano di libri. C’è stato un periodo della mia vita in cui l’unico modo per scovare un nuovo autore o per informarmi delle ultime uscite era guardare la televisione. Sembra quasi impossibile, però ci sono buoni programmi per gli appassionati.

Uno dei miei preferiti è appunto Cult Book, di cui ora diverse puntate sono disponibili su Youtube. Ideato e curato da Stas Gawronski per Rai Educational, in onda su Rai Tre, ha sempre presentato ogni romanzo in modo inusuale, cercando di raccontarcelo e di farci entrare nella storia attraverso musica, immagini, filmati, interviste, commenti e naturalmente lettura del testo.

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Bernardo Bertolucci: “Io e te di Ammaniti sarà un film in 3D”

Erano in molti ad aspettarselo, ma adesso è arrivata la conferma: Io e te, il romanzo di Niccolò Ammaniti, diventerà un film. Dietro la macchina da presa ci sarà Bernardo Bertolucci, che torna finalmente a lavorare per il grande schermo dopo sette anni dall’uscita del suo The Dreamers.

“Con Niccolò Ammaniti, stiamo lavorando alla sceneggiatura insieme a Umberto Contarello che è una voce nuova tra noi due. Appena ho letto il libro, ho subito deciso di farne un film”, così il regista annuncia la volontà di una trasposizione cinematografica del racconto che ha venduto più di 500 mila copie e che ha scalato le classifiche di libri in pochi giorni dalla pubblicazione.

Ma non è tutto, perché il film sarà realizzato secondo le tecniche tridimensionali che hanno tanto successo in America e che ormai stanno prendendo piede anche nel nostro paese: “C’è una cosa che mi affascina molto” – continua Bertolucci –  “e che sto sperimentando per il nuovo film: ho pensato di girarlo in 3D. E’ un film molto piccolo, che si svolge quasi tutto in una cantina, e ho pensato che proprio il 3D mi darà qualcosa in più, la possibilità di andare così a fondo nella scenografia, nell’ombra e nel mistero di una cantina, come si va a fondo anche con i personaggi. Insomma del 3D mi piace molto come i corpi e i volti vengono fuori”.

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I diritti del lettore di Pennac. Nono, il diritto di leggere a voce alta

Durante le famigerate ore di italiano, famigerate a causa della nostra professoressa, speravo sempre che chiedesse a me di leggere i brani che avremmo analizzato durante la sua lezione. Leggere a voce alta e contemporaneamente comprendere bene un testo non è sempre facile, però è elettrizzante.

All’università ho letto praticamente tutto l’Otello a voce alta, camminando per la casa e declamando il testo in lingua originale. I personaggi prendevano forma, così come le emozioni. Non era tutto nella mia testa: la rabbia di Otello e lo strazio di Desdemona avevano un corpo e si muovevano da una stanza all’altra come fantasmi appena evocati.

I reading, ovvero ascoltare direttamente dall’autore i suoi versi o un brano del suo ultimo romanzo sono davvero emozionanti. Se poi chi legge ha anche una buona dizione e una buona pronuncia è come se ti facessero un massaggio al cervello. Dite che sto esagerando?

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I diritti del lettore di Pennac. Ottavo, il diritto di spizzicare

Il diritto di spizzicare l’ho sempre fatto mio insieme al diritto di leggere ovunque. Quando ero bambina, passavo ore intere, non scherzo, a spulciare la libreria dei miei che si avvicinava, tra libri e fumetti, al migliaio di volumi.

Ancora adesso, sia in libreria che in biblioteca, per non parlare dei libri che ho a casa, ho l’abitudine di aprire i romanzi a caso, dare una sbirciatina, leggere qualche pagina e poi rimetterli lì. Ci sono volumi di cui credo di aver letto le prime tre pagine decine di volte, senza andare mai avanti.

Non sono ancora arrivata alla paranoia di Harry del film Harry ti presento Sally, che leggeva subito l’ultima pagina nel caso fosse morto prima di finire il libro. Anche quello, in fondo, è però un diritto del lettore. Un lettore magari non troppo normale, ma pur sempre un lettore.

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