Benjiamin Anastas, Diario di un inconcludente

Benjamin Anastas, stando a quanto leggo sul sito della Neri Pozza, si è trasferito da New York in Italia. Mi viene da pensare che, trattandosi dell’autore del Diario di un inconcludente, non poteva che fare questa scelta: da noi l’essere uno che non porta a termine mai nessun progetto e che non si percepisce in alcun modo fallito per questo non è un problema. L’efficienza, nel bene e nel male, non è una delle nostre caratteristiche principali, se non altro nell’immaginario collettivo tanto nostro quanto dei turisti e degli estimatori dell’Europa.

Passiamo al romanzo. Diario di un inconcludente racconta la storia di William che viene al mondo insieme ad un fratello omozigote, ma con un destino, un carattere ed un sistema immunitario diametralmente opposto al suo.

Mentre William passerà buona parte della sua infanzia a letto o rendendo comunque niente in qualsiasi attività praticata, suo fratello Clive mieterà un successo dopo l’altro e non è che crescendo, passando l’adolescenza e avviandosi verso la maturità le cose migliorino.

Per aggiungere, oltre al danno, anche la beffa, William viene al mondo nella metà degli anni sessanta, in una famiglia che culturalmente si fregia di essere aperta (e che mi ha fatto pensare alla Streisand e Dustin Hoffman in Mi presenti i tuoi?), il che gli creerà non pochi problemi, anche quando si tratta di ragazze e di sesso. Cito testualmente:

Mia madre si china su di me. “Spero tu sappia che la masturbazione non è una cosa sporca, sbagliata o contro natura. E’ una cosa bella, William. Non devi vergognarti della tua sessualità o di qualsiasi altra cosa che ti faccia sentire bene. Con moderazione naturalmente”.

“Purché la pratichi in modo serio e responsabile”, aggiunge mio padre. “Se non ho capito male, Clive è un masturbatore assiduo, e di sicuro ti può dare qualche consiglio”.

Se siete inconcludenti per natura o se state pensando che esserlo sia più rilassante che vivere nell’ansia della realizzazione delle aspettative proprie ed altrui, vi invito a leggere l’esilarante e brillante racconto di Anastas, che nel gioco del doppio rende finalmente divertente e protagonista il personaggio in cui nessuno di noi, solitamente, vorrebbe immedesimarsi.

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