Presentazione di Diario d’inverno, Paul Auster

Diario d'inverno, Paul AusterUscirà il 27 novembre 2012 l’ultimo romanzo di Paul Auster, una storia, la sua, che viene narrata con la precisione di un diario personale, appunti privati scritti con anni di distanza che ora vengono raccolti e raccontati da una voce narrante saggia e matura, la voce dello scrittore. Diario d’inverno è romanzo e autobiografia insieme, una prova d’introspezione superata con grandissima maestria.

Ecco la presentazione ufficiale di Diario d’inverno, di Paul Auster:

«Piaceri fisici e dolori fisici. I piaceri del sesso innanzitutto, ma anche quelli del mangiare e del bere, di stare nudo in un bagno caldo, di grattarti un prurito, di starnutire e di scoreggiare, di stare a letto un’ora in piú, di voltare la faccia verso il sole in un mite pomeriggio di tarda primavera o d’inizio estate e sentire il tepore posarsi sulla pelle».
Quando sei perso, guardati intorno. Dubita di tutto e cancellalo. Hai una sola certezza: tu sei lí. Lo sei perché c’è il tuo corpo e tu sei il tuo corpo. Il tuo corpo è lo spazio che hai attraversato, ma anche il tempo che ti ha reso ciò che sei. Il tempo te lo porti scritto addosso: le cicatrici sono parole (questa racconta di quando bambino scivolasti cosí vicino a un chiodo da poterne rimanere cieco, quest’altra ti ricorda di quando quasi uccidesti tua moglie e tua figlia) e le parole sono cicatrici (quelle che ti disse tua madre dopo che la sentisti parlare al telefono con un uomo che non era tuo padre). Ma non c’è solo il dolore. C’è il piacere, tutto il piacere che hai vissuto, che ti ha travolto in questi sessantaquattro anni: da quello che provi guardando il collo di tua moglie al mattino, a quello che ti insegnò una prostituta nel Quartiere Latino quando tu, ventenne solitario e senza un soldo a Parigi, l’ascoltasti sbalordito recitare a memoria una poesia di Baudelaire. E infine il corpo da cui il tuo corpo ha iniziato a esistere, quello di tua madre. La sua storia e il tuo rapporto con lei sono il cuore pulsante di questo libro (una sorta di doppio, di gemello segreto del tuo L’invenzione della solitudine, dov’era il padre il fulcro dell’ossessione). Hai capito dal silenzio con cui hai accolto la notizia della sua morte e dalla crisi di panico che ne è seguita – fu come sentire il tuo stesso corpo fuggire da te – che qualcosa era cambiato, che dovevi fermarti a ricapitolare. Che eri entrato nell’inverno della vita.

Il romanzo è pubblicato dalla casa editrice Einaudi, nella collana Supercoralli.

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