La zona d’ombra: Sonia Alfano a confronto con l’assassinio del padre

La zona d’ombra. La lezione di mio padre ucciso dalla mafia e abbandonato dallo Stato”: un titolo importante quello del libro di Sonia Alfano, la figlia del Giornalista Beppe Alfano ucciso nel lontano gennaio del 1993.

Il volume edito da Rizzoli, è una sorta diario di viaggio della donna, oggi europarlamentare, basato sul lavoro del padre. Nessun appunto,  nessun diario scritto durante il passare degli anni, ma un lavoro creato di getto, dallo scorso novembre allo scorso febbraio. Un modo per esorcizzare, forse, una perdita così importante.

La zona d’ombra? Forse quella terra di nessuno di tutti noi, dove sebbene le situazioni sono chiare, difficilmente ne cogliamo la realtà. Un posto dove luci ed ombre si confondono.  Ed è la stessa autrice a confermare che questo libro le è servito, tra le altre cose, non solo per ricordare adeguatamente il padre e far sì che la sua professione, il suo essere non venga dimenticato, ma anche per fare chiarezza in se stessa.

Ho aspettato diciotto anni ma poi ho sentito il desiderio, il bisogno di raccontare partendo proprio dal lavoro svolto da mio padre, dai suoi ultimi articoli giornalistici. La zona d’ombra vuole essere un omaggio a mio padre.

Si parte con un percorso che inizia con ricordi risalenti alla vigilia dell’assassinio  da parte della mafia del genitore per giungere, fino ai nostri giorni, agli impegni ed all’attività svolta dalla Alfano anche in veste politica, anche se nel libro di politica, come sottolinea lei stessa se ne parla davvero poco.

Solo nell’ultima parte, ma con l’intento di far conoscere il lavoro che sto svolgendo in seno al Parlamento Europeo. Noi, in Italia abbiamo la legislazione antimafia che, per ovvi motivi, è la migliore al mondo e mi sto impegnando affinché venga portata in Europa, considerando che la mafia non è più un problema solo italiano ma diffuso ormai da tempo anche in altri paesi del continente europeo.

All’interno del volume anche le impressioni della scrittrice nel corso degli incontri con esponenti del calibro di Totò Riina.

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