Letteratura in lutto: morta Agota Kristof

Si è spenta a 76 anni, a Neuchatel, in Svizzera, la scrittrice Agota Kristof , una delle voci più importanti della letteratura europea. La donna, ungherese, era fuggita in svizzera con il marito e la figlia nel 1956 in seguito alla repressione dei moti Budapest e l’invasione dell’Armata Rossa. Il mondo ha perso uno degli esponenti più importanti della sperimentazione letteraria.

La scrittrice aveva traportato nella sua “Trilogia delle città di K”, in Italia edito da Einaudi, questa sua fuga, trasmutandola nelle vicende dei gemelli Lucas e Klaus in un paese occupato da forze armate. Fu questa l’opera che portò la scrittrice ad una carriere importante ed unica. Sebbene ungherese non scrisse mai nella sua lingua natale, ma sempre in francese, lingua della patria che la fece conoscere al mondo.

In Italia è stata sempre una scrittrice particolarmente amata. Nel 1998 vinse il Premio Moravia. Ed i suoi romanzi furono tradotti in oltre trenta paesi. Il suo romanzo “Ieri”, del 1995 è divenuto il film di Silvio Soldini “Brucio nel vento.

Non si tratta di una morte improvvisa, l’autrice era infatti da tempo malata e sapendo di dover rinunciare al suo lavoro aveva già provveduto a vendere tutti i suoi autografi agli Archives Litéraires Suisses (Als), tenendo per sé soltanto il suo diario e il romanzo incompiuto “Aglaé dans le champs”, dedicato a suo padre.

La sua ultima apparizione pubblica era avvenuta lo scorso marso in Ungheria, sua terra natale, dove era tornata per ritirare il più alto riconoscimento letterario ungherese, il premio Kossuth. Un’occasione nella quale si era detta molto felice, nonostante la fatica del viaggio.  Subito dopo il suo trapasso sono iniziati a sbocciare in rete come tanti fiori, tanti piccoli gruppi commemorativi in onore di questa grande scrittrice. Al loro interno migliaia di emozionanti messaggi di cordoglio per la perdita di una magnifica e talentuosa scrittrice.

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