Stephenie Meyer: le differenze tra Twilight e L’ospite

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Stephenie Meyer, sebbene l’evento non faccia scalpore quanto tutto ciò che riguarda la sua prima saga, ha appena vissuto la premiere cinematografica della sua opera “L’ospite“, la prima esterna al mondo di Twilight. Attraverso le sue parole e la nostra conoscenza, esploriamo la differenza tra le due opere.

Prima di tutto, cosa scontata, la lunghezza: Twilight può contare su una saga bella e finita, la cui storia è ormai completa sulle pagine, sebbene tutti i fan scalpitino per avere un ulteriore sequel. D’altronde, con degli esseri immortali come i vampiri basterebbe volerlo e vi sarebbe da parlarne in eterno. L’ospite al contrario è solo il primo episodio di una saga che se verrà completata come promesso (sebbene sia un libro molto buono anche se autoconclusivo, N.d.R.) potrebbe conquistarsi presto un posto tra i più emozionanti libri sugli alieni mai scritti. Parliamo sempre di uno young adult come genere, ma dobbiamo fare attenzione a non sottovalutare quest’opera.

Soprattutto perchè ha un potenziale molto più alto di Twilight, anche a livello narrativo ( e potete crederci, ve lo dice una che ama alla follia la saga vampiresca di Stephenie Meyer. E poi, non bisogna dimenticare che si abbandona il genere horror dei vampiri, esseri immortali (almeno teoricamente) per rientrare su un piano più umano. Le stesse anime che colonizzano i corpi delle persone in L’ospite, sono legate alla mortalità sia per la loro reale natura, sia per la stessa natura umana. Entrano in gioco tutta una serie di problematiche che in qualche modo coinvolgono in maniera differente il lettore. Ecco cosa ha detto alla premiere la scrittrice a domanda diretta:

Sento che sono due storie molto diverse. Certo, anche qui vi è ancora una storia d’amore perché l’ho scritta. Scriverne è davvero divertente ed è l’amore quella cosa che ci fa fare cose pazze.

Morale della favola? Non equiparatele, ma leggetele.

Photo Credit | Getty Images

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