Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, sbarca in libreria con “Lo spacciatore di carne”. Una storia d’amore particolare e fuori dagli schemi che segna un esordio davvero inusuale. Ne abbiamo visti tanti di cantautori passare dalla musica alla letteratura (uno su tutti? Luciano Ligabue, N.d.R.) con risultati più o meno grandiosi. Ma prendere Sangiorgi come l’ultimo di una schiera equivale a sottovalutarlo.
Perché sebbene qualcuno potrà non trovare gradevole stilisticamente la sua prosa, va detto che la storia, da sola, è così eclettica che potrebbe valere l’acquisto del libro. “Lo spacciatore di carne” parla di un universitario pugliese che vive a Bologna. E’ un ragazzo “particolare”, che non ha mai superato il trauma di aver visto il padre, macellaio di professione, uccidere un’animale. Poi arriva l’incontro con Stella, su di un treno. La ragazza è affamata di sangue ed ha una passione particolare per i morsi.
Ovviamente tra i due inizia una storia d’amore. Arriva il tradimento di lei, e la palesazione della follia di lui che inizia a spacciare come se fossero droga, delle banconote fatte di sangue. Vi lascio con un estratto del libro pubblicato online:
Stella. Solo il suo nome mi ha rimesso in moto il sangue, sotto la pelle. Ancor prima che il cervello fosse operativo, ha dato al cuore il preciso ordine di pompare e di farlo scorrere placido nelle vene. No. Questa mattina, il cuore mio non è soltanto un muscolo. Stella è di nuovo in circolo, non è andata via da quel buco sulle labbra che credevo ormai scomparso. Fluttua leggera da qualche parte nel fiume di sangue che scorre nel letto delle mie vene tra argini e rive di carne, pelle, ossa e pensieri. È ancora qui, tra le pareti di questa casa, tra le mura di questa città. Basterà soltanto cercarla.
Non so voi, ma io sono palesemente incuriosita.
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Marco 17 Ottobre 2012 il 12:42
in questo articolo (?) c’è un uso della parola particolare, davvero particolare.
Valentina Cervelli 18 Ottobre 2012 il 12:19
Pensi lo abbia usato troppe volte? Sono aperta alle critiche costruttive. Si migliora sempre tramite di esse. Il punto interrogativo tra le parentesi non è molto educato da parte tua… ma è lo stesso 🙂
Valentina Cervelli 18 Ottobre 2012 il 12:24
Scherzi a parte, pur rimanendo la mia piccola critica (costruttiva) sul punto di domanda tra parentesi, ed ammetterai che ho ragione, effettivamente “particolare” era utilizzato in modo “particolare” ;). E’ stata apportata qualche modifica. 😉 buona giornata.