“Soldati, protocolli del combattere, dell’uccidere e del morire”: il nazismo visto dalla Germania

La seconda guerra mondiale e il dominio nazista visti sotto gli occhi di quest’ultimi. Il tutto raccolto tutto in un libro storico che siamo sicuri, farà parlare di sé . “Soldaten- Protokolle von Kaempfen, Toeten und Sterben“, cioè “Soldati- protocolli del combattere, dell’uccidere e del morire” è il libro scritto dagli storici Soenke Neitzel e Harald Welzer.

Cinquecentoventiquattro  pagine  che ricostruiscono attraverso interviste e documenti prima segreti, il periodo della dominazione nazista dell’Europa. Una sorta di tributo onesto alle vittime del più buio periodo mondiale, da parte dei “nuovi tedeschi”.

Testimonianze che lasciano sconvolti, come quelle di un caporalmaggiore dell’esercito tedesco e un suo compagno di prigionia:

In Italia, in ogni luogo dove arrivavamo, il tenente ci diceva sempre “cominciate ad ammazzarne un po’”. Io parlavo italiano, avevo compiti speciali.

Un ritratto di una Germania particolare, la stessa che i tedeschi del dopoguerra e quelli della riunificazione desideravano rimuovere dalla memoria collettiva. Un racconto che stupisce nella sua freddezza, al pari di un elenco di fatti riportati, come se non si parlasse di vite umane messe in pericolo. Parliamo di un paese molto diverso da quello che attualmente si staglia contro il nucleare, dà sfogo al suo animo pacifista e che finalmente decide di fare i conti con il proprio passato.

Gli autori del libro hanno studiato per anni più di 150.000 pagine di archivi dei servizi segreti britannici e americani risalenti alla guerra. Migliaia di registrazioni dattiloscritte dei colloqui tra i prigionieri tedeschi. Il frutto di un’operazione di comprensione psicologica da parte degli alleati: volevano capire come l’orrore della guerra, in tutta la sua crudezza fosse stato possibile.

Il quadro che si aprì davanti ai vincitori ed ora a disposizione del mondo grazie questo libro per volontà propria dei tedeschi, è agghiacciante: gli ufficiali e i soldati della Wehrmacht facevano a gara vantandosi di chi era stato più spietato. Qualche esempio:

In un villaggio in Russia c’erano partigiani. E’ chiaro che dovevamo fare terra bruciata, uccidemmo donne, bambini, tutto e tutti.

Ed ancora:

Bombardavamo e mitragliavamo a volo radente attorno a Poznan, volevamo fare tutto il possibile con le mitragliatrici di bordo. Soldati, civili? La gente non mi faceva pena, ma uccidemmo anche cavalli, per i cavalli fui dispiaciuto fino all’ultimo giorno.

È per ciò che riguarda gli italiani:

Il tenente ci diceva, ammazzatene venti, così avremo un po’ di pace, alla minima loro sciocchezza via altri cinquanta. Ra-ta-ta-ta con le mitragliatrici, lui urlava, “crepate, maiali”, odiava gli italiani con rabbia.

Una forza sterminatrice ora svelata.

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