“Soldaten-Combattere, uccidere, morire”: la barbarie militare tedesca in uscita il 19 aprile

soldaten combattere uccidere morire barbarie militare tedesca uscita 19 aprileLa barbarie nazista è una ferita indimenticabile del nostro mondo, alla quale sono stati dedicati molti libri nel corso dei decenni. Il 19 aprile uscirà in Italia “Soldaten – Combattere, uccidere, morire”, per la casa editrice Garzanti. Un volume molto particolare: al suo interno sono state raccolte numerose intercettazioni operate dagli inglesi nei confronti delle truppe tedesche. Ed i particolari raccontati sono agghiaccianti.

Quando si parla di nazismo, difficilmente viene coinvolto l’esercito tedesco regolare: si racconta sempre delle SS e degli squadroni della morte. Fino a questo libro, i tedeschi si sono potuti “auto illudere” sulla pulizia dei loro militari ai tempi della seconda guerra mondiale. Per decenni è sempre stato riferito che i soldati della Wehrmacht erano persone all’oscuro delle uccisioni nei campi di concentramento, e che non condividevano “il divertimento” omicida dei loro “colleghi più famosi”.

Il materiale riunito in Soldaten, ci racconta una storia diversa. Dalla documentazione raccolta da Sönke Neitzel ed Harald Welzer (rispettivamente uno storico ed uno psicologo, N.d.R)vagliando i verbali delle intercettazioni registrate sul vinile dall’intelligence inglese, si evince un quadro di violenza e di sangue pari al quello che per tutti gli anni del nazismo ha caratterizzato le SS.

Soldati che si preoccupavano di avere ucciso cavalli e non persone, i piani strategici per conquistare i paesi in Italia dopo l’armistizio attraverso l’uccisione prima di un paio di persone, poi di diverse decine. Ed ancora soldati che raccontano di essere entrati in una villa ed essersi divertiti a sparare alle persone in abiti da sera, vedendo le donne e gli uomini fuggire tutti ricoperti di sangue.

Un ritratto atroce della bestialità alla quale può arrivare l’uomo, raccolte di nascosto dei prigionieri tedeschi nei campi di prigionia nei quali erano stati rinchiusi alla fine della guerra. La parola che ricorre di più in queste registrazioni è “divertimento”. Ed è scioccante.

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