Hitler, in un libro la scoperta: trasformarlo in donna?

Armi segrete: tecnologia, scienza e la corsa per vincere la Seconda guerra mondiale: un titolo che nei prossimi mesi farà sicuramente parlare di se. Soprattutto per le rivelazioni, già anticipate, di un piano degli alleati per abbattere Hitler grazie alla medicina, trasformandolo grazie alla somministrazione di ormoni, in una “donna”.   E non solo. Un libro che promette di dare un ulteriore scorcio sulla realtà della seconda guerra mondiale.

Questo perché buona parte del materiale di cui è composto il libro proviene direttamente da tutti quei documenti e fascicoli secretati subito dopo la guerra ed ora lasciati alla libera consultazione perché “declassati”. Ed è inutile dire che questo tentativo di femminizzare Hitler merita davvero  un premio come “attacco più fantasioso” mai ideato nel corso di un conflitto.

Autore del libro il ricercatore inglese Brian Ford dell’Università di Cardiff , che ha concentrato la sua attenzione negli anni nei numerosi tentativi di attentato ai danni di Adolf Hitler da parte dei suoi detrattori. Partendo dall’attentato più famoso, quello condotto dal colonnello Claus Schenk von Stauffenberg nel quale il furher scampò ad una bomba posta sotto il tavolo, fino ad arrivare all’idea delle spie britanniche: quella di mescolare estrogeni all’interno dei suoi cibi e delle sue bevande.

Un modo come un altro per “ammorbidire” il tedesco, tentando di renderlo innocuo. L’idea degli 007 inglesi era quello di renderlo il più possibile simile a sua sorella Paula, segretaria negli anni venti.  L’ “Operazione Estrogeno” era stata scelta per svariati motivi: uno dei tanti è quello dato dalla vicinanza delle spie al dittatore tedesco, ma soprattutto a farla da padrona sicuramente i certi effetti di questo ormone femminile e la sua impossibilità ad essere scoperto anche da parte degli assaggiatori di Hitler.

Si tratta di una soluzione che non deve stupire più di tanto se si pensa che tra i carteggi della guerra sono stati ritrovate bozze che proponevano il bombardamento dei soldati con la colla per evitare spargimenti di sangue ma al contempo bloccare le truppe.

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