Shopping compulsivo: non vestiti, ma libri

polipo con tanti libri

La prima volta che ho letto I love shopping di Sophie Kinsella non riuscivo ad immedesimarmi nella protagonista. Becky soffre di un disturbo compulsivo, che la scrittrice riesce a rendere un vizietto simpatico, e compra quasi tutto quello che le capita a tiro. In viaggio di nozze riesce persino a comprare due o tre tavoli da sei, se non ricordo male, con annesse sedie.

Col passare del tempo, mi sono resa conto che anche dentro di me c’è una Rebecca Bloomwood solo che si interessa di libri e non di vestiti. Negli ultimi mesi ho letto molti libri gratuitamente e mi sono contemporaneamente impegnata a ripulire la mia libreria personale, per donare moltissimi volumi alla biblioteca di città.

Dopo due giorni che compravo libri per mia figlia (evviva i mercatini con le offerte a un euro e mezzo), ho cominciato ad avvertire una certa tristezza e non sapevo da cosa dipendesse. Finalmente ho capito: erano mesi che non compravo un libro. Allora sono stata coscienziosa e ho cercato un’edizione economica sotto i cinque euro.

E’ stato un sollievo. La mia crisi di astinenza da acquisto di libri si è temporaneamente chetata. Come tutti i compulsivi, però, subito dopo ho provato un certo senso di colpa. Mi è passato davanti il film della mia vita: libri e libri comprati e messi in libreria senza mai averli letti. Una vera e propria dipendenza.

Se non altro adesso sono consapevole di questa mia debolezza e mi sto dando delle regole. Se non altro adesso posso dire di non aver sprecato un centesimo (né una lira, visto che la maggior parte dei libri li ho acquistati ai tempi dell’università) perché i tomi stanno migrando giorno dopo giorno nell’archivio della biblioteca.

Tutto sta a non trasformare quest’ultima opportunità in un alibi del tipo: che importa se ne ho troppi, tanto prima o poi li regalo alla biblioteca. Chissà cosa mi suggerirebbe Rebecca. E voi lettori di Libri e Bit che mi raccontate, siete degli shopaholic? Svaligiate le librerie della vostra città o i magazzini degli store on line?

Photo Credits | debaird su Flickr

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