La signora dei funerali, di Sophie Kinsella

signora dei funerali sophie kinsellaQuesto libro , “La signora dei funerali“,  mi ha fatto tornare in mente perchè mi tengo il più possibile lontana da Sophie Kinsella. Il motivo? Mi viene voglia di comprarne tutti i volumi che non ho letto per tuffarmici a piè pari e non uscire più da quei mondi assurdi e così reali che lei crea con le sue storie. Non amo particolarmente la serie “I love shopping“, vagamente insulsa rispetto al resto. Ma amo follemente le sue altre storie. 

E’ la semplicità del suo stile a creare questo mostro avido di chick-lit dentro di me che solitamente detesto questa particolare branca della letteratura. Eppure  Sophie Kinsella riesce nel miracolo. Certo, alcune opere non sono dei veri e propri capolavori, ma anche quando presentano difetti macroscopici al pari di questo libro riescono a raggiungere in una mia ipotetica classifica più che la sufficienza. Se mi chiedessero cosa amo di Stephen King direi “tutto”. Se la stessa domanda mi venisse riproposta per questa autrice probabilmente la risposta sarebbe “la sua scrittura”. E basta.

E’ l’unica autrice che amo esclusivamente per come scrive. Ed è questo il motivo per il quale il mio amore verso le sue opere è altalenante: come si fa a  rimanere costanti nel tempo se alcune storie non hanno davvero motivazione di esistere? La signora dei funerali non è così. Il suo più grande difetto non è in una trama forse improbabile ma con punte di attualità clamorose, quanto un finale mozzato in maniera indegna, che avrebbe meritato la spesa di qualche parola in più  e che non avrebbe lasciato con un gusto agrodolce in bocca a chiedersi: “Embè, dove è l’altra parte del finale? Hanno sbagliato impaginazione?“.

Detto questo è un libro fresco e carino, commovente in parte e divertente in molti punti al quale merita di essere data una chance di rilievo. Già solo per passare qualche ora di distrazione.

Voto 7,5

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