Ricordati di essere felice di Christine Orban

ricordati essere felice piemmeQuando vado a caccia di romanzi da consigliare per la stagione estiva, cerco solitamente titoli “leggeri”: storie d’amore, libretti divertenti, che si addicono al sole molto caldo e alla voglia di non pensare troppo.

Ricordati di essere felice è un romanzo che risponde solo in parte a questa descrizione. La storia è apparentemente semplice: Maria vive in una città del Marocco e le sue giornate sono scandite, determinate, dal sole, dal mare, da una madre fuori dal tempo e da un padre che l’adora. Il suo tempo è impegnato dalla scuola, dalle nuotate, da piccole grandi imprese da compiere insieme alla sua amica Sofia.

In questa vita calda e monotona compare periodicamente la zia Fifì, che vive da tempo a Parigi: stravagante, estrosa, portatrice di novità, evocatrice di un mondo fatto di biblioteche, musei, cinema, locali, traffico, pioggia e freddo. Fifì non tratta Maria come una piccola quattordicenne, ma come una futura donna, che ha diritto a fare esperienze diverse.

Diventata maggiorenne, Maria Lila partirà per completare i suoi studi in Francia. Nella capitale, però, scoprirà che il distacco da quel sole e da quel mare che considerava noiosi non è affatto facile, che le persone, viste da vicino, compresa Fifì, mostrano un dolore altrimenti sconosciuto, che nel passaggio tra due culture c’è un momento in cui non appartieni più alla tua, ma non sei neanche parte di quella nuova in cui ti stai inoltrando come su di un terreno minato.

Romanzo di formazione, questo, ma non solo, perché lo smarrimento della propria identità è un’esperienza comune a molti di noi, sia nel passaggio dall’adolescenza alla maturità che in tutti quei momenti in cui compiamo scelte dolorose, che ci fanno sentire divisi in due (non a caso Sofia si delinea sempre più come l’alter ego di Maria Lila).

Christine Orban ha la capacità di descrivere i moti dell’animo in modo chiaro, ma originale. Il suo è un linguaggio semplice, ma non stereotipato. Scava più in profondità di quanto si possa immaginare. Un romanzo che vi consiglio e che può essere un ottimo regalo per un’amica o un amico che stanno attraversando un momento di passaggio.

Ung? Chi è Ung? Per non passare per un’idiota, annuisco, come se capissi. Difficile restare se stessi, qui. Io vengo da Fédala, da una casa imbiancata a calce, con un forno per il pane in fondo al giardino, il mare davanti, i campi dietro, e il mio vestito viene… come direbbe lei? Ah, sì, dalla bassa. E i miei accessori? I miei accessori vengono dal suk, dal suk che lei non conoscerà mai. È un posto dove si vendono pecore e oro rosso, ma anche scarpe di cuoio fatte a mano, chiamate babbucce, perle di vetro, polli, cannella, menta per il tè. Un posto dove c’è molto rumore, in cui si circola in bicicletta, a piedi, in un carretto tirato da un asino, un posto in cui molti vanno in giro a piedi nudi, dove gli uomini hanno la pelle sotto i piedi spessa e screpolata, e le donne portano bebè sulla schiena, legati con gli stracci.

Autore: Christine Orban
Titolo: Ricordati di essere felice
Traduzione: Luisa Collodi
Editore: Piemme
Anno: 2011
Pagine: 210
Prezzo: € 15,00
ISBN 978-88-566-1034-5

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