Recensione di High & Dry. Primo Amore, di Banana Yoshimoto

Per molti il primo amore è un evento banale, solo una delle tante delusioni sentimentali, una scottatura che con il tempo assumerà la sembianze di una buffa cicatrice da accarezzare con un po’ di nostalgia. Per Banana Yoshimoto, però, il primo amore può essere un’emozioni grandiosa, un evento della vita di una’adolescente speciale che merita di essere raccontato. La protagonista del libro è Yūko, una ragazzina di 14 anni appassionata di pittura e arte. Yūko vive con la madre e, nel libro parla in prima persona della mancanza del padre, della nostalgia dei momenti vissuti in famiglia e del suo rapporto con la madre, spettatrice in prima fila della crescita della figlia che adora più di ogni altra cosa. Yūko però non è un’adolescente come tante altre. Yūko è in grado di vedere cose che gli altri non vedono, di ascoltare i pensieri di chi le è accanto grazie a un’innata sensibilità e a una grande maturità che la distingue dalle altre compagne di scuola. Proprio per queste sue caratteristiche, il giovane insegnante di disegno della scuola della ragazzina, il signor Kyū, un artista riconosciuto che vive della sua arte e maestro di disegno, che ha il doppio dei suoi anni.

Tra i due nascerà una tenera amicizia che entrambi coltiveranno con semplicità e candore affrontando, con lunghe chiaccherate e rispetto reciproco, l’interesse che provano l’uno per l’altro e l’attrazione che provano e che entrambi cercano di frenare. Non un bacio né una carezza verranno consumati dai due ragazzi e al lettore non è dato sapere se la loro relazione continuerà o no perché, una volta arrivati all’ultima pagina, si avrà quasi la certezza che in qualsiasi modo vadano le cose tra Kyū e Yūko, né uno né l’altro potranno mai dimenticare le chiaccherate davanti a un caffé e le emozioni condivise davanti a una bella opera d’arte.

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