Paolo Ruffini presenta “Tutto bene”

paolo ruffini tutto bene
Ancora un ex vj/attore di cinema e teatro/presentatore che prova il grande salto verso la letteratura. E chissà che con “ Tutto benePaolo Ruffini riesca a superare addirittura il predecessore Fabio Volo? Ancora non ci è dato saperlo, bisognerà vedere quale sarà la risposta dei lettori italiani. Quel che appare evidente ai nostri occhi è che il tentativo, al momento, sembra essere andato a buon fine.

Il booktrailer, girato da lui stesso e che vi proponiamo alla fine del pezzo è davvero molto carino e invoglia davvero a comprare il libro, a prescindere da ciò che si possa pensare a priori di chi come Paolo Ruffini e Fabio Volo passa con estrema nochalance da un settore artistico all’altro. Ruffini ha però dalla sua parte quella capacità di alleggerire e al contempo far vivere appieno le situazioni tipica di chi è originario della Toscana che in un libro davvero interessante come “Tutto bene” rende alla perfezione il suo ruolo.  Anche la scelta della trama è così’ inaspettata rispetto al personaggio che possiamo vivere quotidianamente su Facebook o settimanalmente in televisione che tutto assume il contorno di una gradita sorpresa. Ecco qualche stralcio della sinossi:

Per tutta la vita Stefano ha evitato di prendere impegni, di assumersi responsabilità. Non ha mai voluto nulla che fosse «per sempre»: né tatuaggi sulla pelle, né tantomeno legami personali. Si è limitato a galleggiare in una duplice esistenza. Davanti alla macchina da presa è “Steve” Nigiotti: attore brillante in rapida ascesa, disinvolto, esuberante. La sua vita di tutti i giorni, invece, è piuttosto squallida, solitaria e minata da ricorrenti attacchi di panico che lo paralizzano. Una sera qualcuno suona alla sua porta, ma non è la ragazza che Stefano stava aspettando: grandi occhi azzurri, faccino serio e trolley di Hello Kitty al seguito, Sara ha sette anni ed è… sua figlia. Peccato che lui non ne avesse idea. Non aveva mai nemmeno sospettato che dalla sua storia di una notte con la cubista Michi+ fosse nata una bimba, perché lei l’aveva sempre tenuto all’oscuro di tutto. [..]

Una tematica delicata, ma vista contemporaneamente con occhio di bimbo e con occhio di adulto.

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