Morto il semiologo Omar Calabrese

Omar Calabrese

É di pochi minuti fa la notizia della morte di Omar Calabrese, semiologo dai mille e vasti interessi. Nato a Firenze nel 1949, è stato una figura di spicco non solo nell’ambito della ricerca universitaria, ma anche in campo artistico, politico e ha collaborato alla realizzazione di diversi programmi Rai. Insomma un esempio di come la cultura ha senso e diventa efficace se attraversa la società e non se resta chiusa in una torre d’avorio.

Cito dal sito che porta il suo nome alcuni elementi biografici che possono darvi un’idea del suo immenso e instancabile lavorìo:



Ha insegnato come visiting professor presso l’Ecole des Hautes Etudes di Parigi, le Universita di Bilbao, Barcellona, Aarhus (Danimarca). Ha diretto la Escuela de Verano dell’Universita di Granada. Ha tenuto corsi in quasi tutte le Universita italiane, e in prestigiose universita straniere, come Yale , Harvard, la Technische Universitat di Berlino, le Universita di Bogota, Buenos Aires, Londra, Zurigo, Thessaloniki, Praga, Vienna, Mannheim, Porto, Tours, Amsterdam e altre ancora. 

È Direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione e della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell’Universita di Siena. Ha ricoperto incarichi di Presidente della Fondazione Mediateca Regionale Toscana, Presidente dell’Associazione Italiana Studi Semiotici, Consigliere Comunale del Comune di Bologna, Assessore alla Cultura del Comune di Siena, Consigliere della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’Editoria e la Comunicazione. E’ stato direttore delle riviste “Alfabeta”, “Rivista Illustrata della Comunicazione”, e “Metafore”, e membro di altri periodici di cultura come “Casabella”, “Estudios semioticos”, “Versus”. Ha fondato e dirige “Carte semiotiche”. 

Ha lavorato come consulente di programmi televisivi per la Rai, per la Televisione Pubblica Spagnola e per Mediaset. Collabora al “Corriere della Sera”, e ha collaborato per “Panorama”, “El Pais”, “Repubblica”, “l’Unita”. Ha diretto i contenuti culturali delle Esposizioni Universali di Vancouver, Brisbane, Siviglia, Genova e Hannover. Nel 2010 ha ricevuto il Prix Bernier dall’Académie des Beaux Arts-Institut de France per il miglior libro d’arte dell’anno.

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