Sul mestiere dello scrittore e sullo stile di Arthur Schopenhauer

mestiere dello scrittore schopenhauerCi sono libri che attraversano indenni il tempo, che sembrano scritti da un contemporaneo invece che da una persona vissuta decenni o secoli fa. Libri che, ahimè, hanno la grande qualità di mostrarci che talvolta l’uomo riesce a sottrarsi persino al ferreo avanzare dell’ evoluzione.

Di questa categoria fa parte il libro di cui vi parlo oggi ovvero Sul mestiere dello scrittore e sullo stile di Arthur Schopenhauer, edito da Adelphi. I tre saggi contenuti nel libretto, vennero pubblicati dallo stesso Schopenhauer nel 1851 in una raccolta che conteneva i suoi scritti minori.

Oggi dovrebbero diventare materia di riflessione per chiunque voglia mettersi a tavolino e scrivere un romanzo. Un momento, non per tutti quelli che vogliono scrivere un romanzo. Diciamo per chi non vuole produrre un best seller di vendite, ma un testo che impegni il lettore e gli regali qualcosa per il resto della sua vita. Sto puntando troppo in alto?


Non pensate a me come ad una snob: sono un’appassionata di I love shopping ed Harry Potter (che trovo peraltro scritti benissimo). Sono una lettrice onnivora, ma difficilmente mi imbatto in qualcuno che mi lascia a bocca aperta.

Recentemente mi è successo con Pavel Sanaev, con Uwe Tellkamp e con Flannery O’Connor, scrittori che hanno pesato ogni singola parola digitata o vergata a mano. Scrittori che, sicuramente, hanno buttato via anche tanto materiale che consideravano non buono.

Il fatto è che scrivere è un mestiere, non un hobby. Scrivere è faticoso, è un impegno. Lo è non solo dal punto di vista emotivo, ma proprio per quanto riguarda la scelta delle parole, della punteggiatura, dello stile.

Schopenhauer non usa mezze misure per bacchettare l’involgarimento dello scrivere, il che fa impressione se pensiamo che le sue affermazioni risalgono al 1800. Non parliamo poi dell’opinione che ha dei giornalisti (noi blogger, ci fucilerebbe tutti, ma prima punterebbe contro i lettori, colpevoli di voler leggere solo pezzi scritti in giornata).

Leggete queste righe e ditemi se non sono valide anche oggi: Si può dire, ancora, che vi sono tre tipi di autori: in primo luogo coloro che scrivono senza pensare. Questi scrivono ciò che a loro detta la memoria, in base a riminiscenze, oppure attingono, perfino, direttamente a libri altrui. Questa classe di scrittori è la più numerosa. – In secondo luogo, vi sono scrittori che, mentre scrivono, pensano. Essi pensano al fine di scrivere. Simili tipi s’incontrano molto spesso. – In terzo luogo, vi sono scrittori che hanno pensato prima di accingersi a scrivere. Scrivono soltanto perché hanno pensato. Sono rari.

Autore: Arthur Schopenhauer
Titolo: Sul mestiere dello scrittore e sullo stile
Editore: Adelphi
Pagine: 12
Prezzo: 156
ISBN 9788845910135

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