Esce “La donna del Soldato”: caso Rea, la voce passa a Ludovica

Ancora un libro sull’omicidio di Melania Rea: “La donna del soldato”. Questa volta, ad essere al “centro della scena” insieme alla giovane uccisa vi è l’amante, Ludovica P., la donna che aveva una relazione con Salvatore Parolisi, attualmente in carcere con l’accusa di avere ucciso la moglie. Una sorta di “libro verità” nel quale anche al giovane dice la sua e sostiene che nonostante le bugie, l’uomo non sia colpevole di aver assassinato la consorte.

Un titolo che effettivamente può essere letto secondo due chiavi differenti: la donna in questione può essere infatti riconosciuta in entrambe le due protagoniste femminili delle vicenda.Il libro inchiesta di Grazia Longo e Robeto Tallei, in vendita da domani, 23 novembre, ed edito da Edizioni Anordest cerca di fare luce su diversi aspetti di questa storia, dando voce a Ludovica che racconta:

Salvatore? È un Don Giovanni che si è sempre destreggiato tra una bugia e l’altra. Mi fidavo di lui perché mi ha confessato tutta la sua vita, tutte le palle che ha dovuto raccontare. Poi però mi diceva che con me era diverso, che con me era sempre sincero perché si trovava bene. E io gli credevo. Credevo che lui fosse cambiato per me.

La donna, come vi abbiamo anticipato crede ancora nell’innocenza di Salvatore Parolisi.

Lo conosco da oltre due anni, so com’è fatto. Non ha mai portato con sé un coltello. Mai. Anzi sfotteva i suoi colleghi che avevano l’abitudine di avere sempre dietro il coltellino ricevuto in dono dalle allieve a fine corso. Ho conosciuto Salvatore come uomo, ma anche come istruttore e so bene che in tasca non aveva coltelli. E poi, perché avrebbe dovuto uccidere la moglie?

Una domanda chiave, visto che gli inquirenti pensano proprio che sia la relazione extraconiugale con la giovane ad aver spinto l’imputato ad uccidere Melania. Alla quale questo libro tenta di rispondere.

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