Infinite Jest di David Foster Wallace, recensione

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Infinite Jest” di David Foster Wallace non รจ un libro facile da leggere. Ma va detto: quando si inizia a leggere questo autore ed in qualche modo si riesce a far proprie le metafore che lo stesso utilizza e soprattutto se si riesce in qualche modo a carpire i meccanismi del suo pensiero.

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Il riferimento a Shakespeare ed al suo Amleto, seppur parziale, di certo non guasta nel complesso. Ma รจ la trama ciรฒ che mi ha colpito di piรน: pubblicato nel 1996, questo romanzo risulta piรน attuale ora (ben venti anni dopo) di quanto lo sia mai stato al momento della sua uscita. David Foster Wallace ci offre una storia in parte “incentrata” sullaย cartuccia smarrita di un film l'”Infinite Jest” per l’appunto. Cosa ha di particolare questo film? E’ in grado di dare a chi lo vede un piacere fisico cosรฌ forte che chi lo vede finisce per divenire catatonico e non avere altro interesse se non la visione continua della pellicola.

Una dipendenza quindi. Che รจ esattamente uno dei temi affrontati nel romanzo. E il modo in cui lo scrittore lo fa ti prende senza soluzione: รจ in grado di costruirci intrecci ed intere storie correlate, corredate ovviamente dal suo stile. Non รจ semplice questa lettura, ย va ripetuto. Qualsiasi opera di Wallace non lo รจ. Sia per lunghezza che per approccio visionario che ha alle cose. Talvolta stanca anche semplicemente leggere le sinossi dei suoi libri. Ma anche in questo caso, come in molti altri, vale la pena concedere a questo autore il proprio tempo.

 

 

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